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NOVITÀ EDITORIALI SUL CINEMA AL KNULP (GIUGNO 2021/2)

NOVITÀ EDITORIALI SUL CINEMA AL KNULP (GIUGNO 2021/2)

NANNI MORETTI

IL CINEMA COME CURA

di Roberto Lasagna

euro 14

Mimesis (giugno 2021)

Da Io sono un autarchico a Tre piani, il cinema di Nanni Moretti ci invita a superare i nostri schemi mentali attraverso alcuni dei film più originali e disarmanti prodotti in Italia dagli anni Settanta a oggi. Dalle ossessioni dell’alter ego Michele Apicella a quelle di un autore maturo che continua a interrogare lo spettatore in opere calate dentro le esitazioni di un neoeletto Papa in crisi, di una regista in scacco esistenziale, dei condomini di una palazzina romana ispirata alle pagine dello scrittore Eshkol Nevo. Tutto il cinema di Moretti come percorso di rivendicazione di una crisi che è motivo di autoanalisi, per l’autore e per lo spettatore.

SHINYA TSUKAMOTO

di Fabio Pagliardini

euro 12

Youcanprint (maggio 2021)

Tutto il cinema di Shinya Tsukamoto, autore di film memorabili come Tetsuo e Tetsuo II: Body Hammer.

IMMAGINARE LA REALTÀ

CONVERSAZIONI SUL CINEMA

di Marco Tullio Giordana

euro 12

EGA – Edizioni Gruppo Abele (giugno 2021)

Mi sono innamorato del cinema da piccolo, fin dal primo film che ho visto». «In ogni film c’è in filigrana la società, il Paese, la grande Storia maiuscola, ma c’è sempre – ed è quello che a me importa di più – la storia minuscola, quella dei personaggi che agiscono o, soprattutto, ne sono agiti, quelli che volenti o nolenti vi inciampano o ne sono le vittime.

L’INTERPRETAZIONE DEI FILM

UNDICI CAPOLAVORI DELLA STORIA DEL CINEMA

NUOVA EDIZ.

a cura di P. Bertetto

euro 23

Marsilio (agosto 2018)

“L’interpretazione dei film” presenta le analisi di undici grandi film della storia del cinema, effettuate da studiosi specializzati nella lettura del testo. Sono analisi sviluppate con metodi diversi, che consentono di comprendere in profondità l’orizzonte immaginario e gli stili di messa in scena di autori del cinema classico e del cinema moderno. Francesco Casetti legge “King Kong” di Cooper e Schoedsack come configurazione esemplare dell’imprenditorialità e dello spirito industriale nel suo incontro con l’immaginario, lo spettacolo e il consumo. Veronica Pravadelli individua in “Susanna” di Hawks le strutture essenziali dello stile classico e studia il modo di produzione delle identità sessuali nella messa in scena hawksiana. Vito Zagarrio analizza in “Ombre rosse” le tecniche della regia di Ford, cogliendo particolarità e anomalie che allargano l’orizzonte del classico. Giorgio De Vincenti descrive i presupposti estetici del cinema moderno, le sue forme e le sue ambiguità, attraverso “La regola del gioco” di Renoir. Giulia Carluccio ripercorre “Quarto potere”, e coglie la varietà del progetto di regia, approfondendo alcuni snodi legati al punto di vista e alla morte. Paolo Bertetto coglie la presenza di un sofisticato meccanismo metacinematografico in un film al limite del cinema classico come “La finestra sul cortile” di Hitchcock. Dario Tornasi allarga il discorso al cinema giapponese, illustrando le tecniche di regia di Ozu e la ricerca dell’armonia formale in “Fiore d’equinozio”. Giorgio Tinazzi individua i caratteri fondamentali dell’innovazione narrativa e di messa in scena dell’Antonioni de “L’avventura” e la nuova concezione del personaggio. Paolo Bertetto analizza lo stile della regia del Godard di “Fino all’ultimo respiro”, correlandolo alle figure dell’immaginazione esistenziale, dalla libertà al nulla. Sandro Bernardi percorre le strutture narrative e rappresentative di “2001: Odissea nello spazio” di Kubrick, cogliendo i modi di allargamento del cinema moderno. Di Donato analizza l’affermarsi dell’orizzonte filmico postmoderno in “Strange Days” di Bigelow, descrivendo insieme l’emergere di nuove tecnologie del visivo.

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