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NOVITÀ EDITORIALI SUL CINEMA AL KNULP (NOVEMBRE 2024)
Lezione di cinema
di François Truffaut
euro 26,00
Il Saggiatore (ottobre 2024)
“Lezione di cinema” è il testamento intellettuale di François Truffaut: una lunga intervista-confessione in cui il padre della Nouvelle Vague si spoglia del ruolo di regista e, con gli occhi del cinefilo, analizza i propri film tirando le somme di una vita dedicata alla settima arte. Nel 1981 Truffaut ha quarantanove anni, un passato da brillante e severo critico cinematografico – sublimato nel Cinema secondo Hitchcock – e ventuno film alle spalle coi quali ha cambiato il cinema mondiale. Nel luglio di quell’anno accetta di farsi riprendere in un’intervista per l’Institut national de l’audiovisuel e di confrontarsi per la prima volta con le sue stesse opere. Ciò che ne nasce è un autoritratto artistico in cui Truffaut esamina gli spezzoni tratti dai suoi film con la lucidità del tecnico e dell’artigiano, svelando, aneddoto dopo aneddoto, i principi della sua poetica e i segreti della realizzazione dei suoi capolavori: dai primi passi mossi riflettendo sull’infanzia con L’età difficile e I 400 colpi al desiderio di generare opere quali Jules e Jim, capaci di «catturare l’interesse delle persone, come si farebbe in letteratura»; dal confronto con il colore in Fahrenheit 451 al cinema metanarrativo di Effetto notte, con cui ha ottenuto l’Oscar; dalla scoperta che su pellicola «la sincerità non è sufficiente» alla decisione di indagare coi propri film un «senso di verità» che superi la realtà stessa. Fotogramma dopo fotogramma, pagina dopo pagina, quella di Truffaut si trasforma in una vera e propria lectio magistralis su come inventare e raccontare storie attraverso immagini e suoni, ritmo e inquadrature. Il tentativo di restituire con le parole la magia ineffabile che avviene ogni volta che si spengono le luci in una sala e si accende il proiettore.
Giuliano Montaldo
Un regista contro l’intolleranza
di Alessandro Ticozzi
euro 9,00
Sensoinverso(settembre 2024)
“[…] Quando parlava del grande cinema del dopoguerra, del quale era stato protagonista, gli piaceva paragonarlo a una squadra di calcio. «Immagino una grande fotografia di gruppo, come quelle che le squadre si fanno all’inizio della stagione, con tutta la rosa schierata. In prima fila i fuoriclasse: Fellini, Visconti, Rossellini, Antonioni, Pasolini. Subito dietro i grandi della commedia: Monicelli, Risi, Comencini, Scola, il mio ombroso concittadino Pietro Germi. In terza fila i tanti ottimi giocatori: il mio “gemello” Vancini che tanti confondevano con me, e poi Rosi, Petri, Pontecorvo, i Taviani, Lizzani, Ferreri… e modestamente anch’io». Sì, una foto di gruppo veramente fantastica, uno squadrone da Champions League”.
La democrazia al cinema
I dilemmi del costituzionalismo in dieci film
di Giovanni Rizzoni
euro 15,00
Meltemi (ottobre 2024)
Un tempo, per gli antichi Greci, era la tragedia il luogo in cui si usava affrontare questioni difficili come la violenza, la verità, i valori morali. Oggi è il cinema a rispondere in gran parte al nostro bisogno di rielaborare sul piano dell’immaginario collettivo le istanze che stanno alla base della convivenza civile. Per questo il cinema, al momento, è non solo la più politica delle arti, ma anche quella che più si presta alla trattazione di temi costituzionali. Le vicende narrate dalle grandi opere filmiche ci confermano spesso come le Costituzioni aprano una tensione essenziale tra valori in conflitto, alla costante ricerca di nuovi equilibri. È da questa prospettiva che il libro affronta alcuni classici, recenti e meno recenti, del cinema contemporaneo: da “Amistad” a “The Queen”, da “La parola ai giurati” a “La favorita”.
Lei non sa chi ero io!
Il cinema italiano e l’individualizzazione del consumo
di Beppe Attene
euro 18,00
Graphofeel (settembre 2024)
Questo libro di Beppe Attene ricostruisce la storia e la attuale situazione del cinema italiano da un punto di vista inedito, quello del rapporto con lo spettatore considerato come “consumatore finale”. Racconta il passaggio dal consumo socializzato e socializzante al consumo individualizzato, introdotto dalla televisione, per giungere sino al consumo personalizzato che caratterizza drammaticamente la fase attuale. Il volume ripercorre la storia della decima musa dal modello di sistema-cinema costruito in Italia dal fascismo, passando per la grande stagione del cinema italiano nell’Italia democratica, sino alla maturità del medium televisivo e all’attuale sovrabbondanza di forme di consumo. Emerge, nel corso della narrazione, il crescente processo di finanziarizzazione anche del comparto cinematografico-audiovisivo, per giungere infine alla triste possibilità di uno scippo colossale ai danni dei contenuti e dei linguaggi nazionali. Il libro, però, non è solo indignazione e dolore. Scorre per tutto il racconto un veritiero amore per il nostro cinema, cui si aggiunge la proposta di una serie di terapie e possibili cambi di rotta.
Controcampo italiano
Cinque registi per immaginare un paese
ediz. illustrata
a cura di Daniela Persico
euro 17,00
Minimum Fax (settembre 2024)
«Sono divenuti registi senza riconoscere i loro padri, fanno parte di una generazione orfana che porta addosso le macerie del muro, hanno attraversato un decennio disseminandolo di opere talmente fuori dagli schemi da finire relegate nel cinema marginale. Progressivamente tenuti sempre più ai confini da un sistema produttivo in via di riconfigurazione, estranei a un panorama di loro coetanei concentrati sul racconto del sentire contemporaneo, vessati a più riprese dagli ultimi duri colpi della censura, hanno immaginato – con lo sguardo lucido dei folli – un paese postapocalittico, restituendo il ritratto di un’Italia già del “dopo”, in cui le profonde contraddizioni del presente sono deflagrate lasciando emergere tracce di liberatoria bellezza». Così, nella sua introduzione a “Controcampo italiano”, Daniela Persico, direttrice artistica del Bellaria Film Festival, definisce lo strano collettivo di «schegge impazzite» rappresentato da Paolo Benvenuti, Antonio Capuano, Giuseppe M. Gaudino e Isabella Sandri, Franco Maresco e Corso Salani. Autori che si raccontano nelle pagine di questo volume, accomunati non tanto dai temi o dalla tecnica registica, quanto dalla purezza di uno sguardo che rimane ostinatamente cinematografico e tenta, in tempi di omologazione, di restituire all’immagine in movimento la capacità – ormai quasi perduta – di interrogare lo spettatore, e di immergerlo nella fertilità del dubbio.
Marco Cavallo per immagini
di Giuliano Scabia
euro 15,00
La Conchiglia di Santiago (ottobre 2024)
Questo terzo quaderno del Teatro Vagante, intitolato Marco Cavallo per immagini, nasce da cinque grandi raccoglitori conservati da Giuliano Scabia, all’interno del suo archivio. Si tratta della terza tappa di una collana che ha preso il via da pochi mesi, anche se la casa editrice l’aveva annunciata già dal 2015. Nuova Musica Nuovo Teatro Luigi Nono Giuliano Scabia, è il primo dei titoli usciti, dedicato ai testi relativi ad un’esperienza (che si scopre fondamentale per la carriera futura di Scabia) di un poeta che si misura con la scrittura per musica. Siamo ora alla pubblicazione di due nuovi Quaderni, appunto uno di immagini: lo straordinario repertorio di fotografie e disegni che documentano giorno per giorno l’impegno di Scabia, Vittorio Basaglia e tanti altri nel Laboratorio P, un reparto dismesso dell’ospedale psichiatrico di Trieste, diretto – come si sa – da Franco Basaglia; l’altro – il secondo – riporta invece i testi, a suo tempo scelti da Scabia, integrandoli con alcuni brani introduttivi, uno proprio di Basaglia, come premessa all’edizione tedesca di Marco Cavallo, uscita nel 1979 per la Suhrkamp di Berlino.
L’esorcista di William Friedkin
L’orrore e il desiderio
di Davide Persico
euro 22,00
Meltemi (ottobre 2024)
Chi non ricorda Regan Theresa MacNeil, la bambina posseduta protagonista del celebre romanzo L’esorcista di William Peter Blatty e dell’omonimo film interpretato da Linda Blair nel 1973 e considerato uno dei simboli della cinematografia horror? La tesi centrale di questo nuovo saggio di Davide Persico è che la possessione di Regan sia tutta un’illusione, costruita per nascondere i reali motivi del suo comportamento estremo: motivazioni legate, da un lato, a un complesso di Edipo irrisolto e, dall’altro, a un trauma di natura sessuale, che incoraggia il soggetto all’evasione, alla costruzione di un mondo alternativo e trasgressivo rispetto a quello in cui è costretto ad agire. L’intento del lavoro di Persico è quello di dimostrare come il romanzo e il film lavorino su un orizzonte teorico radicale, che privilegia la psicoanalisi: un orizzonte costituito di rimandi a figure specifiche, relative al feticismo e alle forme del desiderio, in un discorso più ampio in cui il soggetto principale è attraversato dall’impossibilità di costruire una propria identità sessuale a causa della repressione familiare.
François Truffaut
a cura di Ivelisa Perniola
euro 12,50
Marsilio (settembre 2024)
François Truffaut è il regista simbolo della Nouvelle vague. Con il travolgente successo de “I 400 colpi” ha dato forma al linguaggio giovane e spregiudicato dei “giovani turchi”, i critici agguerriti raccolti intorno alla redazione dei «Cahiers du Cinéma», tesi alla creazione di un nuovo modo di fare film e di trasporre la vita stessa dentro il cinema. Per Truffaut il cinema è sempre stato una palestra per imparare a vivere e la sua filmografia si dipana coerentemente attraverso una serie di titoli in cui i temi dell’autobiografia, dell’influenza della letteratura, della centralità dell’amore, di un’attenzione nei confronti del mondo dell’infanzia si svelano e si rivela in ogni singola opera. A quarant’anni dalla sua morte, il volume riattualizza la figura di Truffaut proponendo analisi critico-interpretative dei suoi maggiori film, con l’obiettivo di tornare sull’autore fondativo della modernità cinematografica mettendolo in relazione con quella che è la sua eredità maggiore, ovvero un approccio autenticamente umanistico nei confronti della vita, dell’arte e del cinema.
NOVITÀ EDITORIALI SUL CINEMA AL KNULP (OTTOBRE 2024)
Cinema, femminile plurale
Le donne che hanno fatto la storia della settima arte
di Siria Frate
euro 15,00
Infinito (settembre 2024)
Il cinema, a un certo punto della sua storia, necessita di un rinnovamento che permetta l’identificazione di un’audience femminile maggiormente conscia della propria libertà individuale e non solo. Così, d’un tratto, all’interno dello schermo il mondo non esiste più come frutto di una visione maschile ma le donne emergono dapprima dietro la macchina da presa, poi davanti e pian piano oltre. “Cinema, femminile plurale” esplora il rapporto tra le donne e l’industria cinematografica, investigando i dibattiti contemporanei sulla parità di genere nella settima arte, studiando i budget, i riconoscimenti e la (scarsa) presenza delle donne nei ruoli chiave del settore. La cinepresa diventa l’oggetto attorno al quale si discute del contributo al femminile in un panorama ancora oggi poco affermato, con una disamina approfondita dell’influenza di registe del calibro di Ida Lupino e Chantal Akerman, del silenzioso sguardo delle spettatrici illustrato secondo le teorie psicoanalitiche più ricercate e dell’impatto della critica cinematografica femminista promossa da professioniste come Laura Mulvey, Claire Johnston e Dorothy Arzner. La prefazione della critica cinematografica Chiara Cozzi completa questo scorcio sulla lotta del contemporaneo per una minore esclusione all’interno della “fabbrica dei sogni”. “Le donne hanno trasformato il linguaggio cinematografico, portando sullo schermo storie di resistenza, d’amore, di lotta e di speranza. Il cinema femminista non è solo una corrente, ma una necessità culturale, un modo per restituire complessità e profondità a una metà del mondo spesso trascurata o banalizzata”.iltà.
I pionieri
Le incredibili storie di una televisione di confine
di Sergio Tavcar
Euro 18,00
Bottega Errante(settembre 2024)
1971: nasce una televisione di confine che da lì in avanti farà la storia del giornalismo. Siamo a Capodistria, a pochi chilometri da Trieste, ma dentro la Federazione Jugoslava. Sono gli anni di Tito e della cortina di ferro. Telecapodistria inizia a trasmettere con mezzi di fortuna i più grandi eventi sportivi a livello mondiale. Lo fa in lingua italiana e il segnale raggiunge tutto il Nord Italia e gran parte delle regioni adriatiche: l’Italia scopre Sergio Tavcar, un giornalista diretto, privo di filtri, che racconta il basket (e tutti gli altri sport) in modo unico. Un libro ironico che narra i primi anni Settanta per poi arrivare all’era berlusconiana: sono gli anni di Dan Peterson, Guido Meda, di una generazione di giornalisti che ritroviamo ancora oggi. Sullo sfondo di questa storia, un confine, un paese poco prima della disgregazione, un mondo altro eppure a noi vicino. Dai grandi nomi del giornalismo sportivo al racconto delle trasferte alle Olimpiadi o ai Mondiali: una serie di storie e aneddoti dove si ride, ci si stupisce e si riscopre una memoria sportiva collettiva..
Il cinema del no
di Goffredo Fofi
euro 14,00
Eleuthera (settembre 2024)
La grande arte ha sempre in sé qualcosa di anarchico, è sempre una critica dell’esistente. E il cinema non fa eccezione, anche se ha indubbiamente due anime: la prima consolatoria, ovvia, tesa a intorpidire le menti (prevalente), e la seconda provocatoria, imprevista, pronta a mettere in discussione l’ordine delle cose (minoritaria). È appunto di quest’ultima che si occupa Fofi, di quel cinema che ha cercato l’oltre e il fondo, che ha esplorato territori e linguaggi capaci di mettere a nudo ogni maschera del potere, ogni cultura dell’accettazione, ogni mercato dell’immaginazione. Tanti gli esempi di questo rapporto diretto o indiretto tra cinema e anarchia che possono essere rintracciati in film e registi tanto del passato, a partire da maestri come Vigo e Buñuel, quanto del presente, in autori come Kaurismäki, Ôshima o Ciprì e Maresco. Ne viene fuori un sorprendente affresco che ci dà conto di quell’inesausto filone della sfida e della grazia che continua sotterraneamente ad agire nel cinema del nostro tempo.
Fotocinema
Conversazione segrete da media
di autori vari
Euro 25,00
Mimesis (agosto 2024)
In che cosa cinema e fotografia si somigliano, in cosa divergono? Un nuovo approccio integrato allo studio dei due media può essere il presupposto per la nascita di un “terzo spazio”? “Fotocinema” ricostruisce il tortuoso percorso delle pratiche del visivo e delle immagini in movimento, interroga le molteplici possibilità che l’interazione tra fotografia e cinema può produrre nel rapporto tra teoria e pratica, opera e spettatore, materia e tempo. Con le riflessioni a partire da immagini e testi di Wim Wenders, una raccolta di interviste a fotografi del calibro di Martin Parr, Hannah Starkey e Aaron Schuman, saggi critici inediti di David Campany e Victor Burgin, tra gli altri, e un ampio portfolio di scatti d’artista, il testo esplora le zone liminali, le sperimentazioni che ibridano immagine statica con immagine in movimento, fiction e documentario. Un’originale riflessione condotta su linguaggi artistici che da sempre dialogano, s’influenzano, si provocano.
Il «decalogo» di Kieslowski
Tra scandalo e falsa testimonianza
di Sandra Puiatti
euro 9,90
Polimnia digital editions (luglio 2024)
Qualcosa disturba la nostra immedesimazione nei grandi temi etici a cui ci convoca il “Decalogo” di Kieslowski: incongruità, intrusioni inesplicabili, oggetti che si ribellano alla loro funzione, creano, nei personaggi del film e negli spettatori, irritazione e malessere. Nonostante Kieslowski affermi che questi “ospiti” importuni facciano parte di «una realtà che non si può capire e non si può sistemare in un ordine logico», noi li consideriamo come i messaggeri di un'”altra scena” che contesta e sovverte quella manifesta. Dietro un Decalogo “cristiano”, riproposto come conflitto morale tra l’obbedienza ai Comandamenti e le passioni umane che «li violano ogni giorno», sembra affermarsi un elemento ebraico irriducibile, complesso e contradditorio, spesso beffardo, che mette in tensione la coerenza della narrazione, caricandola di una dimensione opaca, ostile e minacciosa. La petizione etica su cui insistono le sceneggiature rischia così di occultare o di mitigare lo scandalo radicale al centro dei dieci film, che può essere percepito solo soffermandosi sulle discordanze tra le une e gli altri.
Robot dell’animazione giapponese
Gli eroi d’acciaio degli anni ’70 e ’80 che hanno segnato un’epoca
di autori vari
euro 9,90
Sprea (luglio 2024)
Gli eroi d’acciaio degli anni ’70 e ’80 che hanno segnato un’epoca.
La diva madre
Saggi su maternità e divismo nel cinema italiano
di Maria Elena d’Amelio
euro 14,00
Meltemi (luglio 2024)
Questo volume propone una storia culturale del divismo femminile attraverso il tema della maternità, sottolineando come i discorsi sul materno vengano articolati nelle pratiche sociali e industriali, legate al divismo e alla celebrità, all’interno della produzione cinematografica italiana tra gli anni Cinquanta e Settanta. Attraverso specifici casi di studio, il saggio si interroga in particolare sulla relazione tra la costruzione dell’immagine divistica femminile, i contesti storici di produzione e ricezione e le articolazioni discorsive legate all’intimità, alla sessualità e alla vita familiare. La disamina pone inoltre l’attenzione sul modo in cui la celebrity culture disciplina, regola e negozia i vari tabù del materno come esperienza e istituzione.
Marcello Mastroianni
di Giulia Muggeo
euro 13,00
Carocci (settembre 2024)
Ripercorrere la carriera di Marcello Mastroianni significa scontrarsi necessariamente con i tanti cliché e le tante gabbie che, nel corso dei decenni, lo hanno imprigionato all’interno di ruoli prestabiliti o lo hanno ricondotto rigidamente a specifici modelli di mascolinità. Questo libro esamina, parallelamente, i discorsi legati alla ricezione dell’attore apparsi su quotidiani e riviste, le analisi proposte in ambito accademico, i film, le biografie e le autobiografie. Fonti di varia natura e consistenza che hanno il preciso compito di restituire a Mastroianni il suo peso specifico, la sua complessità, la sua indecifrabilità.
La fatale alleanza
Un secolo di guerre al cinema
di David Thomson
euro 24,00
Jimenez (agosto 2024)
Da uno dei più grandi critici cinematografici viventi, uno sguardo lucido e magistrale su un secolo di battaglie rappresentate sullo schermo e una meditazione sul rapporto spinoso tra guerra e cinema. “La fatale alleanza” non è una semplice cronologia o un’indagine standard sui film di guerra, anche se David Thomson rivolge il suo tipico sguardo penetrante a molti classici del genere e ad alcuni dei suoi film preferiti, da Niente di nuovo sul fronte occidentale a Il ponte sul fiume Kwai fino a Salvate il soldato Ryan. “La fatale alleanza” fa molto di più, esplorando come la guerra e il cinema nel XX secolo siano inestricabilmente legati. I film avevano cominciato a esistere solo all’inizio della Prima guerra mondiale, eppure in meno di un secolo hanno trasformato l’esperienza civile della guerra – e la storia stessa – per milioni di persone in tutto il mondo. Questa realtà è l’enigma morale al centro del libro di Thomson. I film di guerra danno prestigio e sono spesso campioni di incassi; ma c’è qualcosa di problematico nel fatto che gli spettatori apprezzino le rappresentazioni di violenza su larga scala, come Apocalypse Now, Black Hawk Down o persino Star Wars. E cosa dice questa verità su di noi, sulla nostra cultura e sul nostro mutevole senso della guerra e del passato?
Le città del cinema
I luoghi dei film cult girati in italia
di autori vari
euro 24,00
Morellini (settembre 2024)
Da Vacanze romane a La dolce vita, da Notting Hill a Il meraviglioso mondo di Amélie, il cinema non solo ha plasmato il nostro immaginario ma ha anche ridefinito l’attrattiva di centri urbani e quartieri. Le città italiane, con i loro set straordinari, hanno contribuito a narrazioni indimenticabili, conferendo un valore aggiunto alle produzioni cinematografiche e ai luoghi stessi. Le città del cinema non pretende di essere un’enciclopedia esaustiva, ma un viaggio giocoso e coinvolgente attraverso il mondo del cinema e dei suoi luoghi iconici. Tra queste pagine scoprirete nuovi film e rivivrete quelli che avete amato, vi innamorerete delle storie e dei personaggi, ma anche dei luoghi in cui i film sono ambientati. Questo libro vi offre la possibilità di accedere a tutti i film in streaming su MYmovies ONE a condizioni riservate.
Ford: «Sentieri selvaggi»
di Giaime Alonge
euro 13,00
Carocci (settembre 2024)
Se, fra i 137 film diretti da John Ford nella sua lunghissima carriera, “Sentieri selvaggi” può essere considerato senza dubbio il più importante, è perché non possiede lo statuto incontestato di classico di “Ombre rosse”, la nettezza morale di “Furore” o il rigore stilistico di “Sfida infernale”. Sono stati proprio i suoi supposti difetti formali e le sue zone d’ombra sul piano etico-politico a far sì che fosse questa l’opera di Ford che più di ogni altra ha suscitato e continua a suscitare dibattito, oggi anche di più di quando uscì in sala, nel 1956. Il libro mostra quanto è complesso e spiazzante “Sentieri selvaggi” e perché ci dice ancora molte cose interessanti sull’America.
NOVITÀ EDITORIALI SUL CINEMA AL KNULP (SETTEMBRE 2024)
Ad malora!
Opere, cinema e film di Franco Maresco
a cura di Fulvio Baglivi
euro 24,00
Marsilio (luglio 2024)
Spietato, pazzo, genio, malato, poeta: Franco Maresco è sicuramente il cineasta più discusso degli ultimi decenni in Italia. Le sue opere hanno sempre generato reazioni forti, dall’estasi al disgusto. Per circa venti anni ha lavorato in coppia con Daniele Ciprì, insieme raggiungono la notorietà nel 1992 con le 49 schegge di Cinico TV. Nel 1995 arriva l’esordio nel lungometraggio con “Lo zio di Brooklyn”, di tre anni dopo è “Totò che visse due volte”, in un primo momento bloccato dalla censura. Insieme a Ciprì realizza “Il ritorno di Cagliostro” e “Come inguaiammo il cinema italiano”, su Franchi e Ingrassia. Anche dopo la separazione da Ciprì, Maresco ha continuato a raccontare le mostruosità umane con il suo stile e la poetica unici, facendo dell’ironia e della comicità non un antidoto ma un accompagnamento alla decadenza e alla fine della nostra civiltà.
L’eccezione alla regola
Modi di produzione alternativi del cinema italiano dal dopoguerra agli anni ottanta
a cura di Christian Uva e Vito Zagarro
Euro 20,00
Marsilio(giugno 2024)
I saggi contenuti in questo volume indagano i molteplici modi di produzione “fuori dal sistema” del cinema italiano con riferimento a un periodo storico ricco di trasformazioni e quindi a sua volta complesso. Si va dal cooperativismo, che nasce già all’inizio degli anni cinquanta ma che permea anche l’ideologia del futuro articolo 28 della legge 1213, al caso dei Programmi Sperimentali della rai degli anni settanta, fino all’impiego del videotape per scopi politici e sociali. In mezzo ci sono tanti altri esempi di modi di produzione fuori dagli schemi, come l’esperienza televisiva di Roberto Rossellini, i cinegiornali liberi di Cesare Zavattini, i video di propaganda prodotti da associazioni e partiti, il cinema amatoriale, i film didattici e le produzioni animate. Un mondo, insomma, in cui cambia l’idea stessa di “settima arte” e nel quale avviene una mutazione costruttiva di cui solo in parte il cinema italiano è riuscito a fare tesoro negli anni a venire.
Guida per i perplessi
Nuovi incontri alla fine del mondo
di Werner Herzog
euro 24,00
Minimum Fax (luglio 2024)
Regista, esploratore, poeta, visionario: tutti questi tratti si fondono in una delle figure più originali e irriducibili del panorama cinematografico contemporaneo. Famoso per i suoi film «estremi», in questo generoso libro-intervista Werner Herzog ne ripercorre la genesi, la lavorazione e l’impatto su critica e pubblico. Tuttavia quel che più conta, per lui, è individuare lo strettissimo legame tra i suoi film e la sua vita, tanto stretto da far sì che i primi appaiano un naturale prolungamento della seconda. Questo libro – arricchito da nuovi contributi e aggiornato alla produzione più recente – getta luce sull’intricata rete di relazioni che lega Herzog ai suoi film e ai suoi protagonisti, offre uno spaccato sullo sguardo e le idee di un genio del cinema, e ci dona una preziosa occasione d’incontro con terre e popoli remoti. Ma soprattutto costituisce una riflessione ad oggi ineguagliata sul rapporto tra fiction e documentario, tra arte e vita, tra immaginario e realtà.
Io confesso
Conversazioni sul cinema allo stato puro
di Alfred Hitchcock
Euro 19,00
Minimum Fax (agosto 2024)
La grande fama di Alfred Hitchcock è sempre stata accompagnata da una grande esposizione mediatica: il «maestro del brivido» non si è mai negato ai giornalisti, e le sue interviste si contano a centinaia. In questo volume ne sono raccolte una ventina, scelte con la massima cura in modo da illustrare gli snodi più importanti della sua lunga carriera: il passaggio dal muto al sonoro, dall’Inghilterra all’America, dal giallo d’azione al thriller psicologico, dal ruolo di regista a quello di regista-produttore. Ricche di aneddoti poco noti, battute, divagazioni, queste interviste offrono il ritratto di un artista dalla mente sottile e vivace, sempre pronto a reinventarsi nel confronto con gli interlocutori (fra cui personaggi d’eccezione come Andy Warhol e Claude Chabrol), ma anche di un professionista del cinema che ama discutere su argomenti tecnici come la creazione della storia, il ruolo degli attori, l’uso del colore, il rapporto con la televisione.
Io la conoscevo bene
di Antonio Pietrangeli
di Elisa Baldini
euro 19,50
Gremese (luglio 2024)
Chi è Adriana? Una ragazza come ce ne sono tante: allegra, riposante, che ama divertirsi e si innamora facilmente. Tutti pensano di conoscerla al primo sguardo, tanto il suo animo è ingenuo e prevedibile. Antonio Pietrangeli non è d’accordo e mette in scena, nel film che ha confermato il suo talento e quello di Stefania Sandrelli, un balletto a due tra macchina da presa e corpo attoriale, entrambi strumenti mobili e sinuosi impegnati in un corteggiamento con finale aperto. Questo volume si immerge nell’affascinante lavoro di gestazione, scrittura e pre-produzione del capolavoro di un regista dalla filmografia bruscamente interrotta, cercando, attraverso l’accurata analisi dei vari momenti della vita «casuale e un po’ sconclusionata» di Adriana che ci vengono mostrati, le traiettorie rispettose dello sguardo di un regista, le derive eccentriche dello sguardo di un’attrice.
La maschera e il giullare
di Marco Ruffolo
euro 17,00
Besa Muci (agosto 2024)
Ci sono infiniti modi di ridere e di far ridere, che tuttavia sembrano coagularsi intorno a due modelli diversi di comicità, ciascuno guidato e ispirato da un personaggio-tipo. Da una parte la “maschera”, dall’altra il “giullare”. Il libro parte da una rapida disamina delle teorie sul comico dalle quali è già possibile rintracciare la base dei due modelli di comicità. Dopo di che immagina di dar vita a una commedia in quattro atti che ha come protagonisti le due “maschere” Charlot e Totò e i “giullari” Laurel & Hardy, i Fratelli Marx e Woody Allen. Si vedrà concretamente, attraverso le loro gag, come maschere e giullari si comporteranno in quattro situazioni diverse: la sfida con l’antagonista, il rapporto con gli oggetti, il rapporto con sé stessi o con il pubblico, e infine la satira. Al termine di questa immaginaria commedia, si cercherà di rintracciare le radici storiche e culturali dei nostri due personaggi-tipo. Alla fine, si cercherà di dimostrare che i due modelli di comicità non sono necessariamente alternativi fra loro, ma che anzi il più delle volte vengono sapientemente miscelati dai comici, diventano cioè ingredienti diversi, contrastanti, ma entrambi necessari per dare spessore alla forza comica dei loro interpreti.
Operazione Gattopardo
Come Visconti trasformò un romanzo di «destra» in un successo di «sinistra» (nuova edizione)
di Alberto Anile
euro 16,00
Feltrinelli (luglio 2024)
“Visconti tradisce Lampedusa con il metodo più astuto e perfetto: l’omissione.” Alla sua pubblicazione Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa fu ritenuto da Sciascia, Alicata, Moravia e altri esponenti della cultura di sinistra un libro di “destra”. Ma dopo la vittoria del premio Strega e la pubblicazione in Unione Sovietica, il Pci appoggiò con discrezione la candidatura di Visconti alla regia del film che la Titanus ne avrebbe tratto. La manovra intellettuale cambiò sottilmente e indelebilmente la percezione del romanzo. Operazione Gattopardo racconta la trasformazione di un grande libro in un grande film, con una originale lettura che mette l’ultimo capitolo, ignorato anche da Visconti, al centro del messaggio lampedusiano. In questa ricostruzione storica, mai realizzata prima, si alternano racconto, inchiesta, analisi letteraria e cinematografica. La nuova edizione rivista riporta fra l’altro alla luce uno scritto di Visconti a Togliatti, una scena tagliata dopo le critiche di Sciascia e un confronto con la sceneggiatura finora inedita di Ettore Giannini, scartata dalla Titanus a favore di quella di Visconti. Prefazione di Goffredo Fofi.
Schermi kafkiani
Un secolo di cinema ispirato a Franz Kafka
a cura di Claudia Bersani e Giancarlo Zappoli
euro 18,00
Book Time (agosto 2024)
Le opere di Franz Kafka hanno suscitato un interesse diversificato da parte del cinema. Pochi sono stati i registi che hanno affrontato direttamente i suoi testi (tra loro si annoverano Orson Welles, Michael Haneke, Lorenza Mazzetti). Più numerosi coloro che da lui hanno tratto ispirazione per creare atmosfere “kafkiane” o per denunciare le regole assurde di una struttura sociale centralizzata. Questo volume accoglie analisi di opere ispirate al pensiero o alla vita di Kafka molto diverse fra loro: cortometraggi (anche di animazione), lungometraggi, una fiction e una serie tv. Sono precedute da due saggi introduttivi: il primo delinea il rapporto tra il regista Di Gianni e l’opera dello scrittore, il secondo mette a confronto tre diverse modalità di trasposizione del racconto “La metamorfosi”.
Storia del black cinema
Dalle origini a oggi
di Rosario Gallone
euro 22,00
Martin Eden (giugno 2024)
Di cosa parliamo quando parliamo di Black Cinema? Innanzi tutto di African American Cinema e, inevitabilmente, quindi parliamo di rappresentazione del corpo nero, della sua evoluzione o involuzione, delle conquiste, ma anche delle perdite di identità della popolazione afroamericana. Perché il cinema rappresenta sempre uno sguardo sul mondo e nel black cinema questo sguardo appartiene a due mondi diversi: quello culturalmente dominante, dei bianchi che rappresentano i neri, ma anche quello dei neri sui neri. Dalle origini fino alla contemporaneità, passando per il fenomeno della blaxploitation, l’ipocrisia di un Academy falsamente progressista e delle case di produzione che alimentano il fenomeno dei blaxbuster, ma anche attraverso grandi registi indipendenti come Bill Foster o Oscar Micheaux, in questo saggio l’autore ricostruisce la storia del black cinema, restituendo uno spaccato completo della sua evoluzione fino ai nostri giorni. Prefazione di Roy Menarini.
Il terrorista
Un film di Gianfranco de Bosio
a cura di Maria Ida Biggi e Giuseppe Chigi
euro 18,00
Mimesis (agosto 2024)
“Il terrorista” è un film del 1963 diretto da Gianfranco de Bosio ed interpretato, fra gli altri, da Gian Maria Volonté, Philippe Leroy, Anouk Aimée e Raffaella Carrà. Il regista si rifà alla sua esperienza nella Resistenza veneta, alla quale ha partecipato a Padova nel GAP comandato da Otello Pighin, medaglia d’oro al valor militare. Il film è stato restaurato in digitale 4k nel mese di febbraio 2024 dalla Lyre con la collaborazione della Titanus. Il volume è edito con il contributo del Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita del regista.
Il vizio del cinema
Vedere, amare, fare un film
di Gianni Amelio
euro 18,00
Einaudi (luglio 2024)
Abbiamo tutti il «vizio del cinema», quello che ci fa vivere un film come una seconda vita che interpreta ed esalta la prima. Ma quando a raccontare questo «vizio» è un regista come Gianni Amelio, uno dei maestri del cinema italiano, che ci fa vedere anche la «cassetta degli attrezzi» nascosta in ogni film, il divertimento si moltiplica. E impariamo non solo come vedere e amare il cinema, ma anche come farlo. Dai classici di Quarto potere, Casablanca e La dolce vita ai capiscuola piú nascosti, fino alla Hollywood ultraspettacolare di oggi, questo libro condensa uno sterminato sapere in una successione ordinata di lemmi che formano «il» tesoro indispensabile del cinema di ogni tempo, dal punto di vista di un regista. Ritratto appassionato della «settima arte» dall’interno, diario fitto di aneddoti divertenti, Il vizio del cinema insegna senza pedanteria non solo come «vedere» un film, ma come farlo: perché, di ogni film scelto, Amelio ci svela, con leggerezza, anche il lato «tecnico», fino a comporre un ideale panorama di tutto ciò che bisogna davvero sapere quando parliamo di film. E accanto alla «storia» del cinema prende corpo una storia delle persone in carne e ossa che l’hanno fatto e lo fanno, e che ne costituiscono la verità definitiva.
NOVITÀ EDITORIALI SUL CINEMA AL KNULP (LUGLIO 2024)
La magnifica ossessione
Il cinema di Salvatore Piscicelli
a cura di Alberto Castellano
euro 15,00
Martin Eden (maggio 2024)
Precursore del “nuovo cinema italiano” a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, Salvatore Piscicelli inizia la sua carriera come critico cinematografico prima di debuttare alla regia come documentarista. Il suo primo lungometraggio, “Immacolata e Concetta – L’altra gelosia” (1979), vince numerosi riconoscimenti, tra cui il Pardo d’Argento al Locarno Film Festival, e mostra già chiaramente l’estetica e lo stile del regista. Sulla stessa scia, i lavori successivi mostreranno lo sguardo antropologico di Piscicelli, pioniere di quella narrazione che poi si affermerà negli anni Duemila e che deve tanto a film come “Le occasioni di Rosa” (1981), “Blues metropolitano” (1985), “Baby gang” (1992). In questo libro critici e studiosi danno vita alla prima monografia sul regista, indagandone i canoni, lo stile e gli elementi fondanti. Oltre a saggi di carattere e generale e le analisi dei singoli lavori cinematografici, il volume comprende anche un’intervista inedita a Piscicelli sugli aspetti personali e produttivi della sua carriera.
Johnny Guitare
de Nicholas Ray
di Piero Spila
euro 21,00
Gremese(giugno 2024)
Amato, studiato e omaggiato da registi di culto come Truffaut, Wenders, Almodóvar e Scorsese, Johnny Guitar è un film che per fortuna sfugge al culto dei musei, non invecchia e a più di settant’anni dalla prima visione sa ancora parlare al pubblico contemporaneo con temi sempre all’ordine del giorno (l’intolleranza, il culto della sopraffazione, la democrazia messa a rischio). Un western misterioso e stravagante, ma anche liberatorio, anarchico, votato all’utopia, segnato dai veleni del contesto politico in cui prendeva forma (la guerra fredda, il maccartismo) ma soprattutto dalla feroce determinazione della protagonista, Vienna (Joan Crawford), che non cessa di evocare la sua voglia di futuro malgrado sia odiata, perseguitata e messa ai margini. Un destino, il suo, che assomiglia in parte a quello del regista del film, Nicholas Ray, sempre incapace di trovare un accordo con i produttori e di conseguenza destinato a perdere la partita col diavolo (il successo, il denaro) ancora prima di giocarla. Johnny Guitar è un western che ha poco a che fare con le regole del genere ma con dentro, vivissima, la fiamma della magia del cinema.
Tonino De Bernardi
Il cinema senza frontiere
(Edizione italiana e inglese)
a cura di Alberto Momo
euro 26,00
Silvana Editoriale (maggio 2024)
Parigi e Casalborgone, Napoli e il Mali, l’India e la Grecia, il Marocco e il Brasile, i set di De Bernardi non conoscono frontiere, così come i luoghi che hanno ospitato i suoi film. Dalle gallerie d’arte al Filmstudio 70, da Locarno a Rotterdam, da Tokyo a San Paolo del Brasile fino al concorso alla Mostra di Venezia con Appassionate e alla celebrazione al Pompidou di Parigi che gli ha reso omaggio nel 2022 definendolo L’homme-cinéma. Il cinema di Tonino De Bernardi è dunque un cinema libero, senza lacci. Che si muove con disinvoltura dal realismo al melodramma, che confonde l’antico e il moderno. Che si nutre di musica e di pittura. Che racconta chi siamo, chi siamo stati e chi vorremmo essere. I suoi film, come scrive Bernardo Bertolucci, ci ricordano “come è bello amare il cinema”. Il volume, a cura di Alberto Momo con la collaborazione di Grazia Paganelli, raccoglie la voce dei tanti che hanno avuto parte attiva nella realizzazione dei suoi film, attori, attrici, compagni di cinema, famigliari, registi, studiosi, incontri fortuiti che Tonino De Bernardi ha reso preziosi con il suo sguardo prensile. Da Isabelle Huppert a Bernardo Bertolucci, da Enrico Ghezzi a Mario Martone, da Iaia Forte a Filippo Timi.
NOVITÀ EDITORIALI SUL CINEMA AL KNULP (GIUGNO 2024)
Invasion USA
di Pier Maria Bocchi
euro 18,00
Bietti (aprile 2024)
Pubblicato la prima volta nel 2016, “Invasion USA” è il primo testo italiano a occuparsi del cinema americano degli anni ’80 in prospettiva sia storica sia teorica. Gli eighties cinematografici americani rappresentano infatti un’epoca e un mercato ancora sottovalutati, tuttavia fondamentali per capire l’evoluzione di una nazione e di un immaginario, e per comprendere altresì il nostro presente, sia industriale, sia di spettatori. In un clima di profondissime trasformazioni socio-politiche, il cinema americano degli anni ’80 modifica dinamiche e abitudini, idee e ideologie: dopo quel decennio famigerato, niente sarà più come prima. L’autore affronta la Storia degli Stati Uniti dal punto di vista dei film: a rivelarsi è uno scenario culturale dove Reaganomics, produzione hollywoodiana e indipendente, generi e realtà si influenzano reciprocamente, all’interno di un universo cinematografico complesso e contraddittorio, dove non sono soltanto le cifre (da capogiro) a parlare.
Ken Loach
Il cinema come lotta e testimonianza
di Giorgio Barberis
Euro 20,00
Falsopiano(marzo 2024)
Questo libro ha come principale obiettivo quello di analizzare il cinema di Ken Loach, straordinario regista britannico tra i più amati e premiati cineasti europei. Con questo volume si vuole porre l’accento sulla valenza politica del suo cinema, sul rigore etico del suo lavoro artistico e sulla coerenza di tutta la sua produzione, che copre un arco di tempo di circa sessant’anni e comprende capolavori indimenticabili e film che fanno sempre riflettere, discutere, e prendere posizione. Inoltre, questo testo propone la scelta originale di mettere in dialogo due autori – uno storico del pensiero politico e uno psicologo e critico cinematografico – dal percorso professionale e umano molto diversificato, unendo sensibilità e metodologie di lavoro differenti, ma capaci di fondersi in modo equilibrato e stimolante per il lettore. Con una prefazione di Alberto Barbera.(
Pinocchio
Storia di un burattino tra cinema, illustrazione e fumetto
di Matteo Calanna
euro 29,90
Nicola Pesce (maggio 2024)
Fin dai primi esordi su giornale, Pinocchio ha sempre avuto uno strettissimo legame con l’immagine. In un viaggio attraverso i suoi mille volti, il volume analizza i rapporti tra il romanzo originale e i suoi principali adattamenti nel cinema, nell’illustrazione e nel fumetto, cercando di capire come un burattino di legno sia riuscito a destare l’interesse di un pubblico sempre più vasto e, al tempo stesso, diverso. Attraverso una così vasta disamina dei mille volti di Pinocchio, il volume cerca di dimostrare quale sia la forza del personaggio che, a distanza di 140 anni dalla sua prima apparizione e contro ogni iniziale apparenza e diffidenza (anche dello stesso autore),non smette di appassionare intere generazioni.
Spazi contesi
Cinema e banlieue
L’odio, I miserabili, Athena
di Paolo Lago
Euro 16,90
Milieu (maggio 2024)
Film come “L’Odio” (1995) di Mathieu Kassovitz, “I Miserabili” (2019) di Ladj Ly e “Athena” (2022) di Romain Gavras propongono una riflessione sui rapporti centro-periferia e sulle diverse strutture di potere presenti nelle banlieue. Dalle periferie francesi di inizio anni Novanta che mostrano il difficile rapporto tra centro e periferia, allo stato di conflittualità permanente che contraddistingue le banlieue del nuovo millennio, fino alla disperata e risoluta ribellione dei giovani che le abitano portata avanti nella consapevolezza che potrebbe non condurre a un happy end, preferendo un finale spaventoso a uno spavento senza fine. La banlieue messa in scena da questi film si palesa come esito raggiunto dalla destrutturazione sociale voluta dal neoliberismo che ha dato luogo a forme di governance claniche e ad uno stato di guerra civile permanente. L’analisi degli spazi, come ambiti del contendere, rappresenta la chiave di lettura principale – derivata dagli studi prodotti da Gilles Deleuze, Félix Guattari, Michel Foucault ed Hernri Lefebvre – proposta da questo volume. Con due saggi di Sandro Moiso ed Emilio Quadrelli.
NOVITÀ EDITORIALI SUL CINEMA AL KNULP (MAGGIO 2024)
Cinema degli eccessi
I 100 film più estremi della storia del cinema
di Andrea Guaia
euro 25,00
Eris (marzo 2024)
In questo libro troverete i 100 film più estremi della storia del cinema. Il cinema degli eccessi non è semplicemente horror, splatter. Travalica i generi e «Non è importante che un’opera cinematografica sia eccessivamente violenta, drammatica, immorale. L’aspetto fondamentale è che sia eccessivamente.» Questa tipologia di film ha a che fare con il concetto di sensation seeking, qualcosa di forte che ci colpisce proprio perché è fuori dal quotidiano. Opere di grande importanza cinematografica, molto forti, con una chiara visione artistica e politica, estetica quanto di contenuto, espressione fortemente autoriale di chi le ha create. Tra i vari registi citati partiamo da Pier Paolo Pasolini e John Waters, per passare da David Cronenberg e arrivare a Katsuya Matsumura, Cristian Mungiu e Srdjan Spasojevic. 100 film, 100 analisi critiche per guidarvi in questo viaggio nell’estremo e nel disturbante, con approfondimenti, schede tecniche, interviste e illustrazioni ispirate a questi film straordinari, alcuni pochi conosciuti, altri dei veri e propri cult, altri ancora pietre miliari della storia del cinema. I titoli, selezionati dal 1968 in poi sino agli anni più recenti, sono un perfetto excursus all around the world di quello che troviamo più forte e che ci fa contorcere davanti allo schermo. 100 opere per reimparare a guardare davvero e riscoprire cosa è realmente scioccante in un mondo dove la sovrabbondanza di qualsiasi tipo di immagine e prodotti audiovisivi sembrano avere anestetizzato spettatori e spettatrici di ogni età. Ma certe opere cinematografiche, anche a distanza di decenni, non perdono il loro potere di inchiodarci davanti al disturbante, al disgustoso e soprattutto davanti alla vera violenza, quella della società in cui viviamo.
Culture e pratiche della produzione
Il cinema italiano tra gli anni cinquanta e gli anni settanta
a cura di Malvina Giordana e Elio Ugenti
Euro 20,00
Marsilio(marzo 2024)
Tra la fine degli anni quaranta e la metà degli anni settanta il panorama produttivo dell’audiovisivo in Italia subisce una radicale trasformazione. Nel 1949 viene infatti emanata la cosiddetta “Legge Andreotti” che impatta significativamente sulla produzione e la circolazione di film italiani all’interno del territorio nazionale; mentre nel 1976 viene pubblicata la celebre sentenza della Corte Costituzionale sulla liberalizzazione dell’etere, che cambierà per sempre la storia della televisione italiana. Affrontando urgenti questioni di ordine teorico-metodologico e tentando di restituire la complessità e l’eterogeneità delle pratiche produttive nel periodo preso in esame, i saggi contenuti in questo volume si concentrano sui fattori chiave che hanno influenzato l’industria cinematografica italiana sul piano economico, estetico e culturale, prendendo in considerazione un ampio numero di casi di studio che spaziano dal cinema di finzione al documentario, dal cinema militante ai film prodotti a scopo educativo, dal cinema sperimentale e industriale ai film d’animazione.
I film che non hai visto
Storie di occasioni perse o mancate
di Luca Balduzzi
euro 18,00
Giraldi (aprile 2024)
Un libro che va a curiosare “dietro le quinte” di alcuni film diventati celebri perché diretti da certi registi o interpretati da certi attori, che però non erano le prime scelte delle case di produzione. Una casistica vastissima, attraverso curiosità, aneddoti, rimpianti, raccontata attraverso diversi casi emblematici che mostrano quanto anche il successo a volte sia frutto del caso, o quanto attori consumati non abbiano saputo scegliere il personaggio giusto, o come registi preparati abbiano spesso puntato sul cavallo sbagliato. Le storie sono raccontate dai protagonisti, tra dichiarazioni autentiche, interviste, biografie, raccolte attraverso un lavoro di ricerca sul campo e su molti testi stranieri spesso testi mai tradotti in Italia. Il libro è diviso in varie parti tematiche: cinema italiano, cinema francese e britannico, cinema statunitense, e le grandi saghe cinematografiche (con un protagonista ben definito, o collettive).
I fuochi di San Pancrazio
di Rocco Scotellaro
Euro 22,00
Quodilibet (marzo 2024)
«Il futuro del cinema è molto prossimo, poiché il cinema avvince tutte le classi sociali, come l’arte primitiva d’un mondo che è da venire». Così scrive Scotellaro, non ancora ventenne, palesando attrazione e competenze che, aggiunte a motivazioni esistenziali, lo condurranno a cimentarsi con la scrittura filmica già nel 1948, quando Carlo Levi ne richiese la collaborazione per la riduzione cinematografica di Cristo si è fermato a Eboli. Il suo progetto più impegnativo è tuttavia quello dei Fuochi di San Pancrazio, i cui materiali sono qui pubblicati per la prima volta. Scotellaro scommette sulla possibilità di rappresentare un pezzo di mondo della civiltà contadina meridionale degli anni Trenta-Quaranta del Novecento, opzionando i moduli del cinema popolare e melò che stava incontrando con successo l’orizzonte di attesa del nuovo pubblico di massa. Vengono qui ricostruite filologicamente e criticamente tutte le fasi della scrittura, dal soggetto alle varie stesure del trattamento, alla sceneggiatura, con una metodologia interdisciplinare all’incrocio tra immaginario letterario e immaginario cinematografico, tra saperi diversi e contaminazioni suggestive, ma sempre in relazione con il contesto storico, politico e culturale.
Hayao Miyazaki
Il sognatore
di AAVV
euro 20,00
Oblomov (marzo 2024)
Hayao Miyazaki è tante cose per chi è cresciuto con i cartoni animati del Sol Levante, i celebri “anime”. È un padre spirituale, un guru dispensatore di meraviglie disegnate, uno stregone storyteller dal tocco magico. “Hayao Miyazaki Il sognatore” è un libro per conoscere meglio il mondo poetico del più grande animatore vivente, con contributi di studiosi, artisti, amici, tavole originali dei suoi storyboard. Il racconto del nuovo film, “Il ragazzo e l’airone”, dagli esordi di Miyazaki il resoconto di una carriera leggendaria.
Le immagini della commedia
di Roberto De Gaetano
euro 15,00
Marsilio (marzo 2024)
Perché ci piace ridere? Cosa ci fa ridere? La commedia è il genere che suscita il riso, ma non solo. La commedia è molto più di un genere letterario o cinematografico, è un’arte che riguarda la vita di tutti, quando è segnata da libertà e gioco, e dunque orientata verso la felicità, l’happy end. Dall’antichità classica alla contemporaneità, la commedia e il comico – che non sono la stessa cosa – hanno riguardato una via di accesso all’umano, di cui il riso è il segno maggiore e le maschere sono l’operatore principale. Il volume, dopo una prima parte sulle forme e le teorie del riso e della commedia (da Henri Bergson a Michail Bachtin, da Helmuth Plessner a Northrop Frye a Ágnes Heller), presenta una seconda parte dedicata al cinema, l’arte più popolare e moderna, capace di potenziare e rinnovare le forme della commedia e i caratteri del comico. Vengono proposti e interpretati dieci classici della storia del cinema, dal muto a oggi, dalla sophisticated comedy alla commedia all’italiana alle grandi maschere comiche: Sherlock Jr. (1924) di Buster Keaton, Trouble in Paradise (1932) di Ernst Lubitsch, Due soldi di speranza (1952) di Renato Castellani, Totò a colori (1952) di Steno, Some Like It Hot (1959) di Billy Wilder, Il sorpasso (1962) di Dino Risi, Play Time (1967) di Jacques Tati, Mimì metallurgico ferito nell’onore (1972) di Lina Wertmüller, Manhattan (1979) di Woody Allen, Licorice Pizza (2021) di Paul T. Anderson.
Storie scellerate
Il cinema di Sergio Citti
di Roberto Baldassarre
euro 22,00
Falsopiano (marzo 2024)
“Storie scellerate non è un film sulla vita delle borgate, ma rappresenta, in un certo senso, lo sforzo culturale compiuto da un esponente del sottoproletariato romano per risalire verso il mondo dei suoi padri e dei suoi nonni (con l’aiuto del Belli, evidentemente)”. Questo è quanto scrisse Padre Virgilio Fantuzzi, uno dei pochi saggisti a seguire con attenzione l’opera di Sergio Citti, recensendo Storie scellerate. Secondo lungometraggio del “Pittoretto della Maranella”, la pellicola a suo tempo fu erroneamente catalogata tra i decamerotici. Fu un grave equivoco, perché il film, inizialmente pensato come un Decameron numero 2 nelle mani di Citti, coadiuvato in sceneggiatura da Pier Paolo Pasolini, è diventato un personale novelliere che mescola la cultura alta (Bandello, Belli, Boccaccio), con quella bassa (letteratura orale, stornelli, proverbi e fattacci). E finanche diviene un’antologia che raccoglie i temi principali del cinema dell’autore capitolino. Con una prefazione di Paolo Micalizzi.
L’affare umano
Al di là della paura di morire
di Luc Dardenne
euro 14,00
Meltemi (aprile 2024)
Nato dallo sviluppo di alcuni appunti presi a proposito di Cyril e Samantha, due personaggi del film “Il ragazzo con la bicicletta” (2011), questo volume muove da una profonda preoccupazione filosofica, che attanaglia l’essere umano: come accettare la morte di Dio senza abbandonarsi a consolazioni e fedi sostitutive? Divenuti orfani dell’amore divino, come affrontare l’umana paura di morire senza negare la nostra condizione mortale e senza rifiutare il mondo e l’altro da sé? La risposta di Luc Dardenne a queste domande esistenziali passa per il riconoscimento del ruolo essenziale che svolge l’amore incondizionato e assoluto di ogni figura materna nei confronti del nuovo nato; amore grazie al quale l’essere umano, superando la paura di morire, si apre alla vita e all’altro da sé, fino a sviluppare la capacità di empatizzare con la sofferenza del prossimo come base necessaria di ogni società etica. In questo contesto, l’arte non può che farsi portatrice di un’istanza profondamente umanistica: esprimere la sofferenza umana e, al contempo, la gioia d’essere al mondo.
NOVITÀ EDITORIALI SUL CINEMA AL KNULP (APRILE 2024)
Dialoghi sulla fede
di Martin Scorsese
euro 16,00
La Nave di Teseo (marzo 2024)
Il 3 marzo 2016, a New York, padre Antonio Spadaro incontra a casa sua Martin Scorsese per parlare di “Silence”, il film che il regista italoamericano ha dedicato alle persecuzioni dei gesuiti in Giappone, e del suo rapporto con la fede. Quella prima chiacchierata, foriera di stimoli e suggestioni per entrambi, dà il via a un dialogo che prosegue ancora oggi. Un discorso che, attraverso vari incontri, affronta i temi cari a Scorsese: dall’infanzia in una New York molto diversa da quella che conosciamo ora fino ad arrivare al recente e bellissimo “Killers of the Flower Moon”, passando per profonde riflessioni sulla fede e la grazia che, in modo più o meno velato, traspaiono dalle sue opere. Tra i frutti del dialogo, anche lo storico incontro tra papa Francesco e Scorsese e la scrittura, da parte di quest’ultimo, di una prima sceneggiatura per un film dedicato alla vita di Gesù, per rispondere a un appello del Santo Padre agli artisti. In queste pagine, Spadaro e Scorsese ripercorrono la carriera del regista premio Oscar, i suoi pensieri sulla fede, le paure e le ispirazioni, donando al lettore un ritratto nuovo e inedito di uno dei principali esponenti contemporanei della settima arte.
Cleopatra e il serpente
La bellezza come arma del patriarcato
di Nicola Fano
euro 19,00
Elliot(marzo 2024)
Elena di Troia, Circe, Cleopatra, Ofelia, Paolina Borghese, Sarah Bernhardt, Dora Maar, Marilyn Monroe e molte altre: donne che hanno in comune l’aura mitica con cui sono state ammantate dagli uomini per via della loro bellezza. Donne-simbolo che hanno lasciato un segno nell’arte, nel teatro, nel cinema, nella letteratura, un segno sempre mediato però dall’immaginazione maschile. “Cleopatra e il serpente” racconta con approccio critico e liberatorio le storie, le leggende e l’iconografia non soltanto di molte di loro ma anche di quelle donne che hanno tracciato nel tempo nuove vie alla ricerca di rappresentazioni lontane dagli stereotipi.
Cinema western
di Alberto Crespi
Euro 10,00
Treccani (marzo 2024)
Il western è il cinema americano per eccellenza. Ed è l’unico genere del grande schermo a essere insieme intrattenimento popolare, territorio dell’immaginario e narrazione di un’epopea basata su fatti storici (sebbene distorti o mitizzati): è il viaggio verso il West, il rapporto con i nativi, il conflitto culturale e politico fra Nord e Sud che sfociò nella Guerra civile; è l’arrivo della “civiltà” nella wilderness, il coraggio dei singoli e la creazione delle comunità di coloni; è l’amicizia virile, i matrimoni interetnici e il sogno del melting pot; è la scoperta del paesaggio, dalle grandi praterie ai deserti del Sud-Ovest e alle Montagne Rocciose; è la guerra, l’avventura, l’amore, la morte. Partendo da Griffith e Ince, passando per Ford, Hawks e Leone, e arrivando fino a Tarantino, Alberto Crespi ricostruisce la storia di questo (spesso mistificatorio) autoritratto che il “Nuovo Mondo” ha costruito e su cui si basa il fascino che ha esercitato su intere generazioni.
Quando le onde se ne vanno
Conversazioni sul cinema
di Lav Diaz
euro 24,00
Il Saggiatore (marzo 2024)
C’è un regista che è da anni oggetto di un culto sotterraneo: i suoi estimatori si nascondono ovunque, come i custodi di una liturgia segreta. Nonostante abbia vinto il festival di Locarno e il Leone d’oro a Venezia, le sue opere, a causa del loro chilometrico minutaggio, vengono proiettate in poche sale; questo però non scoraggia i suoi amanti, che le cercano ossessivamente, come appuntamenti con qualcosa di più vasto della loro stessa esperienza. È un cineasta filippino, si chiama Lav Diaz e con i suoi film è riuscito a raccontare il tempo che si fa materia. Il suo cinema è considerato una forma di meditazione: uno spazio in cui il tempo della realtà e il tempo del racconto coincidono, saldandosi per l’intera durata di ogni fotogramma. Così, in uno dei suoi film più emblematici, “Evolution of a Filipino Family”, la sequenza in cui un personaggio muore dissanguato in una Manila deserta dura 21 minuti; l’intero film, 654 minuti. “From What is Before” ne dura 338. “A Tale of Filipino Violence”, invece, 416. Tempo, rappresentazione, realtà: quella di Lav Diaz è una sorta di trasformazione alchemica di questi tre elementi. Un uomo muore per finta e chi lo guarda sullo schermo si trova a soffrire veramente, senza più filtri a separare i due eventi. Il dolore del singolo si trasforma nel dolore del popolo filippino e così in quello dell’umanità intera. “Quando le onde se ne vanno” è una bussola per orientarsi nello sconfinato atlante della filmografia di Lav Diaz: otto interviste nell’arco di undici anni che mettono in fila le sue opere e il suo pensiero attorno ad arte e storia, nouvelle vague e tradizione asiatica, i traumi di una collettività e la violenza dell’esistere. Un invito a immergersi nell’immaginario di questo maestro contemporaneo, capace di un interpretare come nessun altro le contraddizioni che agitano la nostra anima e la nostra epoca.
Shooting back
Il documentario e le guerre del nuovo millennio
di Samuel Antichi
euro 18,00
Meltemi (marzo 2024)
Nel nuovo millennio, in piena era digitale e con lo svilupparsi di nuove tecnologie del visibile, sia mediali sia belliche, gli immaginari di guerra sono cambiati radicalmente. Non c’è guerra senza rappresentazione e il cinema – oltre a documentare, raccontare e mostrare il conflitto – è divenuto strumento di percezione e di distruzione dal momento che le tecnologie mediali sono state assorbite e persino utilizzate dall’industria bellica. Se da una parte il futuro che si prospetta davanti a noi sembra quello di una guerra virtualizzata, un’esperienza anestetizzata provocata dalla visione elettronica dei satelliti spia, dei droni, delle bombe intelligenti e dei dispositivi di sorveglianza, dall’altra parte è certamente vero che la svolta connettiva e l’uso personale della camera, indirizzandosi verso un aspetto comunicativo e sensoriale dell’esperienza, riconfigurano ulteriormente la memorialistica di guerra e la forma testimoniale. Facendo riferimento al quadro teorico di Trauma Studies, Memory Studies e Film and Media Studies, il volume si pone l’obiettivo di esplorare le molteplici modalità con cui il cinema documentario riflette su come l’evoluzione della tecnica, dell’immaginario, dei suoi enunciati, dei sistemi di visualizzazione e di messa in scena si siano ampiamente confrontati con il radicale mutamento della rappresentazione e mediatizzazione delle guerre nel nuovo millennio. Entrando in relazione dialogica con la storia, il cinema documentario converge in maniera dinamica, diventando uno strumento conoscitivo capace di rileggere e riformulare il passato traumatico, costruendo una memoria per il futuro.
Grandi magazzini
Il cinema italiano e l’immaginario dei consumi (1950-1973)
a cura di David Bruni e Mattia Cinquegrani
euro 19,00
Marsilio (marzo 2024)
Attraverso una serie di casi di studio esemplari e privilegiando la prospettiva dell’analisi filmica il volume intende esplorare il rapporto tra cinema e consumi in Italia nel periodo compreso tra il 1950 e il 1973, noto come “l’età d’oro del capitalismo”. Al centro dell’attenzione vi è il ruolo svolto dal nostro cinema nel conferire ai prodotti commerciali un’importanza e un peso fino ad allora sconosciuti sul piano figurativo e nel tematizzare il modo in cui quegli stessi prodotti incidono sull’esistenza degli italiani, favorendo l’acquisizione di abitudini e di stili di vita che contribuiscono a riconfigurare in misura significativa gli orizzonti dell’esperienza quotidiana. I differenti saggi ruotano attorno alla rappresentazione offerta dei beni e degli ambiti di consumo quali gli elettrodomestici, i libri, la moda e le vacanze ma considerano anche specifiche categorie di consumo e di consumatori come il tempo libero, il sesso e i giovani.
Billy Wilder
È il cinema, bellezza!
a cura di Gabriele Rizza
euro 12,00
Clichy (febbraio 2024)
A novant’anni dalla direzione del suo primo film e dal suo sbarco a Hollywood, un omaggio al sette volte Premio Oscar sceneggiatore e regista di pellicole come Viale del tramonto, A qualcuno piace caldo e L’appartamento L’austro-ungarico Billy Wilder, già giornalista fra Vienna e Berlino, soggettista e sceneggiatore nella Germania pre-hitleriana, stacca il biglietto per l’America nel 1934: il sogno hollywoodiano lo accoglie, e non stecca un colpo. I sette premi Oscar in bacheca ne certificano la statura. Per Wilder lo stile è una questione di «touch» (come lo sarà per il collega Lubitsch), la classicità una rete di belle trame dove affondare lo sguardo, i generi una panoramica di incroci, sfumature e ombreggiature, dove calare le pedine di un gioco che conosce le regole ma dialetticamente le incrina. Le scheggia. Un gioco che profuma di libero arbitrio, inventiva, ironia, frescura, brillantezza, malinconia, trauma, farsa e tragedia, innocenza e cinismo, una dissolta emergenza della vita «proiettata» su una tavolozza che sfugge a qualsiasi organica sistemazione critica.
NOVITÀ EDITORIALI SUL CINEMA AL KNULP (MARZO 2024)
Cosa guardo?
Un emozionario del cinema
di Mattia Ferrari
euro 15,90
Salani (febbraio 2024)
Una soluzione d’autore per ogni tuo stato d’animo. Divano. Coperta. Magari una ciotola di popcorn. Finalmente un po’ di tempo da dedicare a un bel film o a una nuova serie tv. Sembra tutto perfetto, ma immancabilmente si ripresenta l’eterno dilemma: che cosa guardare? L’offerta è infinita e la scelta quasi paralizzante. Molto dipende anche dall’umore del momento. Siete in vena di commedie oppure alla ricerca di azione e adrenalina? Mattia Ferrari, appassionato ed esperto di cinema, è pronto a venire in vostro aiuto! “Cosa guardo?” è la sua selezione di titoli imperdibili, organizzati in base al mood che evocano negli spettatori. Per ogni stato d’animo, infatti, c’è un film o una serie che fa al caso vostro. Vi sentite malinconici e avete voglia di una storia-coccola con cui passare la serata? Siete alla ricerca di una serie che sappia trascinarvi nel binge watching? Affidatevi ai consigli esperti di Mattia per destreggiarvi tra nuove uscite e grandi cult da rivedere o da scoprire. Il libro perfetto per chi vuole avvicinarsi al cinema, ma anche per gli intenditori. Tante curiosità, aneddoti e dietro le quinte (senza spoiler!) sugli attori e le pellicole più amate. Buona lettura e… buona visione! La soluzione definitiva allo zapping compulsivo. Un viaggio nelle emozioni attraverso i migliori film e le più belle serie tv di ieri e di oggi. Da The Office a Euphoria, passando per Kill Bill, Il miglio verde e molto altro ancora… Tanti consigli per ogni occasione e stato d’animo, per emozionarsi, da soli o in compagnia, davanti allo schermo. E voi, li avete visti tutti?
La frontiera di celluloide
Il cinema e la questione di Trieste
di Walter Zele
euro 16,00
Cierre Edizioni(febbraio 2024)
Con la «questione di Trieste» si intende la controversia internazionale che dal 1945 al 1954 divise le potenze vincitrici della seconda guerra mondiale sull’assetto politico del territorio di Trieste e sulla definizione del confine circostante. Per la storia dell’Alto Adriatico nel ‘900 è una delle vicende più tragiche. Se si vuole comprenderne le origini e le ragioni del suo protrarsi, bisogna considerare che la questione del confine orientale d’Italia va ricondotta alle divisioni provocate dalla guerra fredda: le strategie della tensione geopolitica fra il blocco occidentale e il blocco orientale avevano provocato una radicalizzazione dello scontro ideologico e una ridefinizione dei confini in Europa. Mentre in uno scenario internazionale si dibatteva la questione di Trieste, in Italia uscivano alcuni film ispirati a quegli avvenimenti. Proprio di quella produzione filmica l’autore del libro ha voluto avvalersi come fonte storica per affrontare le vicende dell’area giuliano-dalmata: nell’ambientare la trama nei luoghi oggetto di una lunga contesa internazionale, ognuno di quei film è rivelatore di come all’epoca si seguisse la tormentata questione del confine orientale d’Italia.
Godard 70
Video, serialità, cinema
di Fabio Alcantara
euro 14,90
Ente dello Spettacolo (febbraio 2024)
Fabio Alcantara con “Godard 70. Video, serialità, cinema” indaga i cosiddetti «anni video» (1975-1980) di Jean-Luc Godard, tentando di formularne una descrizione teorica nell’ambito della più generale e complessa meditazione sull’immagine cinematografica compiuta dal grande cineasta. Prima attraverso Numéro deux (1975), Ici et ailleurs (1974-1976) e Comment ça va? (1976), poi con le due serie televisive Six fois deux (1976) e France tour détour deux enfants (1977-1978), firmando tutti i lavori citati assieme a Anne-Marie Miéville, Godard sembra infatti realizzare in questa fase – dopo anni di subordinazione del proprio lavoro alle ragioni della militanza politica – un esplicito ritorno al cinema attraverso il video, rilanciando i nodi di quella riflessione – di evidente matrice baziniana – che ha al centro la questione dell’intrinseca «duplicità» che caratterizza il dispositivo filmico. Il volume sviluppa dunque un percorso teorico e interpretativo volto a definire, ma anche a ripensare gli «anni video», periodo tra i meno noti e studiati dell’opera del cineasta, rilevandone l’importanza, la complessità e la fecondità all’interno della pratica artistica godardiana. Introduzione di Daniele Dottorini.
Hayao Miyazaki
Il mondo incantato
di Valeria Arnaldi
euro 25,00
Ultra (gennaio 2024)
Lo definiscono il Disney giapponese, eppure alla Disney ammettono di aver preso ispirazione da molti dei suoi film. Ha tra i suoi fan Steven Spielberg, Will Smith, Akira Kurosawa, Moebius, Alessandro Baricco e Jovanotti. I suoi personaggi sono diventati icone, entrando a pieno titolo nell’arte contemporanea, e con le sue fattezze è stato realizzato addirittura un toy. Hayao Miyazaki è il padre di alcuni dei film e delle serie animate più amate degli ultimi quarant’anni, da Heidi a Il mio vicino Totoro, da Lupin a La città incantata e Il castello errante di Howl. Successo dopo successo, un percorso che, tra premi e riconoscimenti, lo ha portato fino all’Oscar onorario alla carriera. Un viaggio alla scoperta di vita, pensiero e capolavori del maestro, tra aneddoti, memorie, interviste e immagini. E ancora, fotografie tratte dagli album di famiglia, manga, disegni, locandine dei film, screenshot e racconti personali. Non mancano gli omaggi di artisti e fan, con opere realizzate ad hoc. Miyazaki oltre Miyazaki: per vedere le scene “mancanti” dei film. O meglio, il Miyazaki che al cinema non si vedrà mai.
I migliori anni della nostra vita in mediateca
di Francesco Napolitano
euro 14,00
Armando Editore (gennaio 2024)
Questo libro è la storia breve di una lunga passione. Che diventa lavoro e si dipana tra i muri della mediateca pubblica di Napoli. Pensieri di cinema e di letteratura, intessuti di ricordi personali e intrecciati con avvenimenti della città. Punteggiato dalla digressione, dall’ingrandimento, dalla visione d’insieme, dallo spostamento dello sguardo, il racconto rapsodico si fa cinema di parole, forse.
Miyazaki Hayao
Il maestro dell’anime
di Alessandro Bencivenni
euro 18,00
Linea Edizioni (febbraio 2024)
«Credo che apparteniamo entrambi alla stessa scuola; condividiamo lo stesso rigore e lo stesso gusto per le storie umane su grande scala. Tuttavia, provo un certo fastidio quando i critici accomunano i nostri lavori. Non si può sminuire l’importanza dell’opera di Miyazaki paragonandola alla mia» Così diceva il grande Akira Kurosawa quando Miyazaki era ancora poco conosciuto fuori dal Giappone, prima che l’Orso d’Oro a Berlino, il Leone d’Oro a Venezia e gli Oscar lo consacrassero alla fama internazionale. Affascinato dall’Occidente e al tempo stesso radicato nella propria cultura, Miyazaki ci incanta con un magico gioco di specchi fra i due mondi. Questo libro ne ripercorre la carriera dagli esordi alla maturità, in concomitanza con l’uscita in Italia del suo ultimo lavoro: Il ragazzo e l’airone.
La musica nel cinema
Musica, immagine, racconto (nuova edizione)
di Cristina Cano
euro 30,00
Gremese (febbraio 2024)
Questo volume è la nuova edizione riveduta, perfezionata e notevolmente ampliata di un testo – già da molti anni esaurito – sulle interrelazioni estetiche, psicologiche e percettive tra musica, immagine e racconto filmico. Cosa succederebbe se provassimo ad eliminare dal film Lo squalo di Spielberg il tema musicale composto da John Williams, che si presenta in coincidenza di ogni attacco del predatore? O magari il brano strumentale Unchained Melody nella scena del film Ghost di Zucker in cui Patrick Swayze abbraccia Demi Moore intenta a modellare la creta al tornio? Scopriremmo certamente quanto va perduto in termini non solo di significato delle immagini e del racconto cinematografico, ma anche del nostro coinvolgimento emozionale. In due ampi e strutturati capitoli e con l’ausilio di moltissimi esempi (da Lezioni di piano a Il grande dittatore, da Woody Allen a Peter Greenaway), La musica nel cinema scandaglia proprio questi aspetti, ovvero da un lato la straordinaria capacità del linguaggio musicale di sottolineare, potenziare e arricchire di significato la narrazione filmica, dall’altro quella di influenzare e addirittura trasformare lo stato d’animo degli spettatori. Il secondo capitolo del volume propone anche una sintetica disamina delle funzioni che la musica ha svolto all’interno della società e della cultura occidentali, alcune delle quali particolarmente rilevanti in rapporto al cinema: ad esempio, la funzione narrativa, che sin dagli anni Trenta del XX secolo si è ridefinita proprio nella musica per film, con il compito fondamentale di sostenere l’unità del racconto mascherandone eventuali discontinuità. In un ambito di studi non certo affollato di contributi, il volume si candida innanzitutto a nuovo testo di riferimento per professionisti, docenti e studenti delle discipline musicali e dello spettacolo, ma potrà anche rappresentare una stimolante lettura per tutti i cinefili e gli appassionati di musica.
Studio Ghibli
di Enrico Azzano
euro 20,00
Bietti (febbraio 2024)
Un vento di dolce poesia attraversa la storia dello Studio Ghibli dalla sua fondazione nel 1985 fino a quello che, per ora, è l’ultimo capitolo della sua epopea, il più recente film di Hayao Miyazaki “Il ragazzo e l’airone” (2023). L’edizione aggiornata e con una nuova veste grafica, ripercorre questa storia, partendo dagli albori, là dove la carriera dei due fondatori, Isao Takahata e Hayao Miyazaki, è iniziata. Attraversando titoli come “Una tomba per le lucciole”, “Il mio vicino Totoro”, “Pioggia di ricordi”, “La città incantata”, fino agli addii struggenti di “La storia della principessa splendente” e “Si alza il vento”. Questa edizione rivista ed ampliata è impreziosita da contributi prestigiosi, tra cui la prefazione di Jurij Norstejn, la postfazione di Tomm Moore, interventi di Michaël Dudok de Wit, Manuele Fior, Manlio Castagna e tanti altri.
L’uomo cinematografico
La virtualità del reale nel cinema di Antonioni e Pietrangeli
di Stefano Usardi
euro 24,00
Le Lettere (febbraio 2024)
Adriana e Giuliana, le protagoniste dei film analizzati, attraversano l’atmosfera cinematografica nella stessa modalità con cui lo spettatore vive la virtualità del circostante. Quest’ultimo, perso tra le immagini filmiche, cerca di districarsi tra l’inversione, oramai irreversibile, tra realtà e cinema e, aggrappandosi a illusori ricordi personali, cerca di ancorarsi alle certezze percettive senza rendersi conto di essere diventato immagine tra le immagini. Astratto da ogni concretezza spazio/temporale accetta quindi il proprio divenire uomo cinematografico, nella rasserenante condizione di simulacro di sé stesso. Attraverso l’analisi, anche tecnica, de Il Deserto Rosso di Michelangelo Antonioni e Io la conoscevo bene di Antonio Pietrangeli, si consolida l’espansione dell’immagine filmica in ogni ambito di circostante, nella confusione, perpetua, con il mondo cinematografico.
NOVITÀ EDITORIALI SUL CINEMA AL KNULP (FEBBRAIO 2024)
Aprire quella porta
Il cinema come rappresentanza simbolica dell’inconscio
di Angelo Moscariello
euro 18,00
La Scuola di Pitagora (novembre 2023)
Attraverso un’analisi approfondita di alcuni film, l’autore indirizza le proprie riflessioni sull’immaginario filmico e sul suo linguaggio: non è infatti il semplice contenuto ad essere accostabile all’inconscio ma soprattutto il modo in cui viene realizzato un film: attraverso le immagini, il processo figurativo e la modalità espressiva si viene a creare tra film e spettatore quel circolo immaginale-linguistico per cui il cinema parla all’inconscio e l’inconscio parla al cinema. Al modello realistico-discorsivo di tanta filmografia, Moscariello oppone il modello immaginativo delle «metafore vive», un modello oggi rivivificato dall’uso del digitale che consente la creazione di ‘mondi possibili’. Molti sono i film analizzati da Moscariello, attraverso un percorso sempre ricco di dati storici, sempre fedele al testo filmico e rispettoso di ogni contesto che li ha ispirati; ma anche un viaggio che trasporta il dato sul piano dell’immaginario e, senza mai perderlo, lo coglie nel suo senso nascosto e trasfigurato. Si tratta di un libro che riesce a dare una veste nuova e vivificata al cinema e lo avvicina a quel mondo di figure che popolano il nostro inconscio accostandolo al grande discorso psicologico di C. G. Jung e alle sue figure della psiche. Un libro, acuto, puntuale, di grande equilibrio tra verità storica e verità immaginativa, che si rivolge agli psicoanalisti, a tutti coloro che lavorano nel campo del cinema e a tutti i cultori delle arti visive.
Fotogrammi e parole
Meglio il film o meglio il libro?
Relazioni libere tra cinema e letteratura
Nuova edizione
di Monica Rossi
euro 14,99
Streetlib(novembre 2023)
Leggere un libro e vedere un film è la stessa cosa? Per il nostro cervello si, equivale alla stessa identica esperienza, almeno secondo una recente ricerca olandese che riporta come entrambe le esperienze stimolino la stessa area del cervello. Leggere un libro e vedere un film “possono entrambi farci sentire come se noi sentissimo fisicamente tutte le sensazioni che sta provando il protagonista della storia”, il risultato sarebbe lo stesso sia se lo stiamo immaginando da un libro sia guardandolo sul grande schermo. Sono in molti a sostenere che non si può comparare cinema e letteratura, due grandi arti che non nascono nello stesso momento, che hanno avuto percorsi diversi, che hanno diversi modi di esprimersi. Ma che non abbiano ancora smesso di contaminarsi. Una ricerca che mette insieme testi critici e letterari, studi universitari, registi, citazioni da pellicole cinematografiche e sceneggiature.
Fukusui
Ombre e riflessi nel cinema horror giapponese
di Cristian Semeraro
euro 24,90
Profondo Rosso (novembre 2023)
Il male nelle varie forme che si racconta nei film nipponici dell’orrore si collega sempre a realtà concrete, per cui è necessario che si intraprendano ben precise azioni per fermarlo, altrimenti non ci sarà data una seconda possibilità di fermarlo.
Jacques tati o l’uomo immaginario
di Maria Cristina Bonati
euro 14,00
La Caravella (dicembre 2023)
La natura aerea, che Tati sembra conferire ai tratti più felici dei suoi personaggi, incontra le riflessioni di E. Morin sull’aereo e sul cinematografo, sul tentativo di proiettarsi verso il cielo alla stregua degli angeli, creature alate per eccellenza. Ma chi raggiungerà “gli aerei sopramondi ove solo dimoravano i morti, gli angeli e gli dèi” sarà l’apparecchio dei fratelli Lumière, la più oggettiva delle macchine, nata per riflettere la realtà del quotidiano, capace di alzarsi in volo “verso un cielo di sogno, verso l’infinito delle stelle”. In questo viaggio di scoperta che attraversa l’opera di J. Tati alla luce delle felici intuizioni di E. Morin, che legano le radici del cinema a quelle dell’uomo, il suono diventa linguaggio primario, strumento privilegiato d’indagine di un mondo che si fa a tratti visibile attraverso il gioco della sua risonanza.
Tutto risplende
Il cinema e il senso della vita (in 56 film)
di Fabrizio Tassi
euro 12,00
Streetlib (novembre 2023)
Un manuale di cinema che è anche un viaggio alla scoperta del senso della vita, ludico e filosofico. Quattordici film analizzati sequenza per sequenza, e altri quarantadue titoli per approfondire temi, stili, idee. Il (buon) cinema ci può insegnare a guardare, allenando lo stupore, la consapevolezza, l’empatia. Un senso c’è, per chi lo sa vedere. I film principali analizzati: La terra, Monica e il desiderio, L’appartamento, Il grande Lebowski, Ritorno a casa, Caro diario, La sottile linea rossa, 2001: Odissea nello spazio, Blade Runner 2049, La città incantata, Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti, Andrej Rublëv, Paterson, Voci nel tempo.
La vita e una pellicola al contrario
Pensieri sul cinema
di Federico Fellini, Sergio Leone, Mario Monicelli
euro 10,00
Il Saggiatore (dicembre 2023)
Come vedono la realtà i grandi registi? Cosa fa di loro dei maestri celebrati in tutto il mondo? Da dove vengono le storie che raccontano? La vita è una pellicola al contrario prova a rispondere a queste e altre domande attraverso le parole di Federico Fellini, Sergio Leone e Mario Monicelli. Da una selezione di pensieri dei tre cineasti sulla Settima arte prende forma una conversazione impossibile su come fare, e soprattutto vivere, un film – dal casting, alla sceneggiatura, al montaggio; dalla colonna sonora, al rapporto con il pubblico e gli attori. Aneddoti e riflessioni sul modo in cui il cinema è cambiato, sulla società, la politica e persino la religione si alternano in queste pagine, guidandoci nell’universo autoriale di esperienze, suggestioni e idee che ha ispirato film di culto come 8 ½, I vitelloni, Per un pugno di dollari, C’era una volta il West, Amici miei e I soliti ignoti. E aprono una breccia per lasciare a noi spettatori la possibilità di sbirciare la vita che palpita dietro il grande schermo.
Wim Wenders
Lo sguardo inquieto degli angeli
di Riccardo Lestini
euro 17,00
Bibliotheka (settembre 2023)
Dagli esaltanti e affamati pomeriggi parigini trascorsi nella leggendaria Cinémathèque all’Accademia del Cinema di Monaco, dall’influenza decisiva della Nouvelle Vague all’amicizia con Peter Handke, dai primi cortometraggi alla «trilogia della strada», dal Neuer Deutscher Film al successo internazionale e ai grandi capolavori: Lo stato delle cose, Paris-Texas, Il cielo sopra Berlino… La vita, le opere, i sogni, le ossessioni e il caleidoscopico universo immaginifico di Wim Wenders, regista, sceneggiatore e viaggiatore, tra i più influenti, importanti e decisivi artisti dell’intera storia del cinema. Un genio poliedrico e multiforme dallo stile inconfondibile, eppure in continua evoluzione, che questo libro indaga in ogni suo aspetto per restituirne l’essenza più autentica di poeta della macchina da presa, cantore lucido e appassionato delle più profonde e laceranti inquietudini dell’uomo a cavallo tra la fine di un secolo tempestoso e l’alba di un millennio incerto.
Nuove uscite per Cronache Ribelli
Le puoi trovare sugli scaffali della libreria Knulp!