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NOVITÀ EDITORIALI SUL CINEMA AL KNULP (GENNAIO 2022)

NOVITÀ EDITORIALI SUL CINEMA AL KNULP (GENNAIO 2022)

I nuovi libri sul cinema che puoi trovare nella nostra libreria questo mese:

HOLLYWOOD BABILONIA

di Kenneth Anger

Adelphi (dicembre 2021)

euro 16,00

In questo libro, che Susan Sontag ha definito «leggendario come ciò di cui parla», Kenneth Anger si è rivelato il primo adeguato chroniqueur, il più felice e amaro favolista del mondo di Hollywood. Con tocco sicuro, da grande maniaco del cinema, Anger ci fa constatare come gli scandali, i pettegolezzi, i suicidi, gli amori, le morti sospette, le perversità, i trionfi, i delitti e gli imbrogli avessero un altro colore a Hollywood: quei fatti sordidi e scintillanti andavano infatti subito a disporsi tra le vaste costellazioni dello star system, le loro oscurità nutrivano la luce irreale dello schermo. «Più stelle che in cielo» era un motto della Metro Goldwyn Mayer. Oggi, dopo decenni in cui lo star system è stato additato come macchina di depravazione commerciale e di svendita dell’arte al dollaro, cominciamo finalmente a intenderlo alla lettera: sistema di miti, orbite di astri, varianti e ripetizioni inesauribili di Storie e Figure Esemplari. In fondo, l’unico grande sistema mitologico che il nostro tempo abbia saputo offrirci. E, guidati da Kenneth Anger, qui ci avviciniamo al mito di Hollywood con lo spirito che gli è più congeniale: quello di Laforgue, dove la devozione si congiunge al sarcasmo e la parodia non si pone alla fine dei tempi ma alla loro origine. La Babilonia di gesso che Griffith fece costruire nel 1915 per accogliervi centinaia di comparse, e poco tempo dopo era un cimitero di relitti e di erbacce, è il luogo perenne del cinema, e da questo punto – soglia dell’Epoca dei Dubbi Splendori, quando Hollywood appariva a un osservatore attendibile come Aleister Crowley abitata da «una banda di maniaci sessuali pazzi di droga» – giustamente muove il racconto di Anger. Fatty e Hearst, Chaplin e Valentino, von Stroheim e Mae West, Errol Flynn e Marlene Dietrich, Lupe Velez e Robert Mitchum, Lana Turner e Judy Garland, e tanti nomi ormai sepolti, sfilano tutti davanti a noi, fra episodi atroci e dettagli oltraggiosi, in immagini della loro vita intima che si mescoleranno per sempre a quelle delle loro opere. Perché è appunto una caratteristica del sistema di Hollywood quella di essere onnivoro: tutto ciò che riguarda i suoi personaggi gli appartiene, tutto fa parte della sua scena, le gonnelline di Shirley Temple come l’epidemia di suicidi con il Seconal. Alla fine, si ha addirittura il sospetto che le ragioni commerciali stesse siano il pretesto per una grandiosa e involontaria applicazione dell’art pour l’art. Così, anche Hollywood Babilonia fa parte del cinema di Hollywood: al termine di queste pagine, dove il testo vive dentro le immagini e le immagini dentro il testo, dove nessun particolare è superfluo e tutti hanno un loro cupo smalto, come in un von Stroheim di ambiente californiano, potremmo dire di aver visto il cinema raccontare se stesso in un grande film nero.

UOMINI CONTRO DI FRANCESCO ROSI

EDIZ. ILLUSTRATA

di Savino Carrella

Gremese (novembre 2021)

euro 19,50

Tratto da “Un anno sull’Altipiano”, diario di guerra di Emilio Lussu, “Uomini contro” è un film non genericamente pacifista, bensì radicalmente antimilitarista, che poteva nascere soltanto nella stagione del Sessantotto, quando si espressero la libertà e il coraggio di mettere in discussione i miti pazientemente inculcati da fascismi vari e finte democrazie. Per la prima volta vi si svela in modo inequivocabile la natura vera della Grande Guerra e di tutte le guerre: non uomini di una nazione contro uomini di un’altra, ma classi dirigenti contro classi subalterne, ricchi contro poveri. E la forza del film sta nel fatto che la violenza insensata non è un prodotto della pazzia degli uomini ma della logica del militarismo. A distanza di cinquant’anni dall’uscita del film (1970), questo libro ne analizza la genesi e le motivazioni, ne racconta i problemi finanziari e di censura, ne descrive le sequenze principali confrontandole con il testo di Lussu, ne mostra il messaggio di straordinaria universalità.

A L’IMPOSSIBLE JE SUIS TENU

PER UNA DISAMINA TRASVERSALE DELLA FIGURA E DELLA CINEMATOGRAFIA DI XAVIER DOLAN

di Flaminia Fiocco

Pendragon (ottobre 2021)

euro 16,00

“A l’impossible je suis tenu” è una monografia sul cineasta franco-canadese Xavier Dolan. Nasce con lo scopo di raccogliere, analizzare, interpretare e antologizzare in fieri l’opera di uno dei registi più prolifici e discussi del panorama cinematografico contemporaneo. Diversamente dalla classica forma monografica, questo saggio si concentra sia sulla restituzione di una precisa figura autoriale, sia sull’enunciazione di spunti utili a una più profonda comprensione dei meccanismi e delle logiche che animano e alimentano il mondo del cinema. A tal proposito, la persona di Dolan viene indagata in quanto personaggio – ovvero individuo esistente in relazione a un particolare contesto geografico, politico e socio-culturale – e la sua cinematografia è presentata come occasione per riflettere sulle forme del racconto, sullo stile visivo, sulla forza dell’immagine e, più in generale, sulla capacità del cinema di generare emozioni.

UN’AUTOBIOGRAFIA O QUASI

di Akira Kurosawa

Luni Editrice (novembre 2018)

euro 24,00

I samurai sono parte del nostro immaginario. A forgiarne l’immagine hanno contribuito soprattutto una manciata di film, a partire dal classico di kurosawa “i sette samurai” (1954). I film storici sono stati il paradigma dominante del cinema giapponese dagli anni venti fino alla fine degli anni sessanta del novecento. In seguito il loro ascendente è calato, fino quasi a eclissarsi, per tornare alla ribalta solo sul finire degli anni novanta. Questi film sono stati e rimangono una fucina di innovazioni tecniche e narrative, oltre che un’inesauribile fonte di storie e personaggi memorabili. Per comprendere le sfumature del complesso sistema simbolico di rappresentazione della classe dei guerrieri del giappone feudale è necessario avventurarsi oltre i pochi film noti in occidente. Il libro non guarda solo ad autori conosciuti come kurosawa akira e mizoguchi kenji, ma anche alle opere di registi innovativi come ito daisuke, yamanaka sadao, kobayashi masaki, gosha hideo e tanti altri. L’analisi fa emergere come l’ambientazione storica sia spesso una metafora dei problemi e delle istanze del periodo in cui sono stati girati i film. Il volume presenta oltre cento anni di cinema storico giapponese, dai funambolici film muti d’avventura degli anni dieci fino alle vibranti riflessioni filosofiche del nuovo millennio. Si tratta di un repertorio di storie e pratiche di messa in scena dirompente, che passa dalle commedie scanzonate alle tragedie più cupe, da battaglie epiche a duelli leggendari, fino a storie d’amore contrastate e cronache di ribellioni spesso finite nel sangue. Un viaggio appassionante e sorprendente alla scoperta dello straordinario archivio visivo e culturale dei film storici giapponesi.

IL TRASCENDENTE NEL CINEMA

OZU, BRESSON, DREYER

di Paul Schrader

Donzelli (aprile 2010)

euro 18,00

Se lo stile trascendentale rappresenta un elemento di universalità all’interno delle molteplici possibilità di espressione che prendono corpo nella forma cinematografica, esso, insiste Schrader, può essere per così dire “isolato”, estratto dalle sue manifestazioni particolari, analizzato e definito ad opera del critico. Lo stile trascendentale si sforza di raggiungere l’ineffabile e l’invisibile, ma non è esso stesso tale, in quanto lo svolgimento della rappresentazione della trascendenza si svolge entro dinamiche temporali determinate. Così, nel volume di Schrader le differenze tra i film di Ozu, Bresson e Dreyer sono culturali e personali, mentre le loro similarità sono stilistiche, e rappresentano una riflessione sul trascendente nel cinema.

STORIA DEL CINEMA GIAPPONESE

di Roberta Novielli

Mrsilio (giugno 2001)

euro 32,00

Oltre cento anni di cinema giapponese percorsi attraverso gli snodi epocali, le scelte produttive, le grandi opere di molti singoli pionieri. Non solo nomi conosciuti in occidente ma anche registi meno noti e proposte da scoprire in una delle cinematografie più complesse e importanti del mondo. Corredato da estratti di documenti originali, il volume è uno strumento di consultazione per seguire la genesi dei capolavori dei grandi maestri come Ozu, Mizoguchi e Kurosawa, ma anche per avvicinarsi alle recenti tendenze e proposte che sempre più di frequente giungono dal Giappone. Prefazione di Oshima Nagisa.

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