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NOVITÀ EDITORIALI SUL CINEMA AL KNULP (APRILE 2023)

NOVITÀ EDITORIALI SUL CINEMA AL KNULP (APRILE 2023)

Schermi nemici

I film di propaganda della democrazia cristiana e del partito comunista italiano (1938-1964)

di Mariangela Palmieri

euro 17,00

Mimesis (marzo 2023)

La Democrazia Cristiana e il Partito Comunista Italiano sono stati i principali protagonisti della storia politica italiana del secondo dopoguerra, incarnando, in una logica bipolare, sistemi di valori e visioni del mondo contrapposti. Lo scontro tra le due compagini avviene anche attraverso gli strumenti della propaganda e il cinema, il principale medium del Novecento, ricopre un ruolo rilevante nella battaglia delle idee. I due partiti, infatti, predispongono sezioni cinematografiche allo scopo di produrre autonomamente o commissionare a case di produzione esterne film di propaganda. Questo lavoro prende in esame gli audiovisivi promossi dalle due compagini nel periodo compreso tra il 1948 e la seconda metà degli anni Sessanta, ovvero la fase più intensa della Guerra fredda, che fa da sfondo alla contesa tra cattolici e comunisti. Il raffronto tra le pellicole mostra la netta contrapposizione tra le parti, le ideologie antitetiche, le narrazioni contrastanti di una stessa realtà. In breve, restituisce i contorni della lotta feroce che in quegli anni ha diviso il Paese attraverso le appartenenze separate a due culture politiche opposte, di cui troviamo traccia ancora nel presente.

Orson Welles

Ovvero la magia del cinema

di James Naremore

euro 13,00

Marsilio (marzo 2023)

A Welles spetta il ruolo del grande inventore, come a pochi nella storia del cinema: sul piano della visione, per averne esplorato tutte le possibilità e le capacità di eccesso, e sul piano del racconto, per averne esaltato la potenza e cambiato le regole. Ma la forza della rottura formale sta nello spessore culturale che la regge e che combina la tendenza all’effetto magico, indebitata con la tradizione gotica e romantica, con la tendenza didattico-brechtiana derivata dalla sua formazione politica. In questa approfondita e ampia analisi dello stile e del contesto in cui Orson Welles, «genio autodistruttivo» capace di dar vita a memorabili personaggi attraverso una sperimentazione innovativa ed elaborata dei linguaggi cinematografici e di complesse strutture drammaturgiche, realizzò le sue opere, James Naremore non solo analizza criticamente alcune delle sue pellicole più importanti, tra cui Quarto potere, L’orgoglio degli Amberson e Otello, ma indaga anche il ruolo del regista americano all’interno del panorama intellettuale e politico americano del Novecento.

I dieci cattivi più cattivi della storia del cinema

a cura di LaScimmiaPensa

euro 15,00

Villaggio Maori (marzo 2023)

Dracula, Sauron, Darth Vader, Alien, Hannibal Lecter, Joker, Agente Smith, Norman Bates, Annie Wilkes, Pazuzu. Crudeli, spaventosi, cattivi. Anzi, cattivissimi. I più cattivi della storia del cinema. Quante volte abbiamo sussultato sulla poltrona di una sala cinematografica alla vista di uno di questi dieci villain? Tra paura e fascino, il Male, attraverso le molteplici narrazioni dell’arte cinematografica, si presenta come vera e propria celebrazione iconica di personalità in rotta con l’esistenza e con l’ambientazione del mondo circostante, sia esso ispirato alla realtà (storica o contemporanea) che totalmente immaginario. Il libro dei cattivi è lo studio originale, condotto dalla redazione de LaScimmiaPensa, sulla genesi dei personaggi cinematografici più complessi e iconici: un volume che raccoglie alcune fra le interpretazioni più singolari in ambiti che spaziano dalla letteratura, alla musica, fino a giungere alla psicologia per riuscire a restituirci aspetti inediti dei personaggi più contorti. Solo per chi ama i cattivi. Anzi, i più cattivi della storia del cinema.

Rivoluzione e cinema fra terzo mondo ed Europa

Dalla militanza politica al film «I dannati della terra»

Dialogo con Mariano Mestma

di Alberto Filippi

euro 16,70

Rogas (marzo 2023)

Intervista, conversazione, ricostruzione storica, ma anche viaggio retrospettivo nell’Italia e nel mondo tra anni Cinquanta e Sessanta, quando l’inconcepibile sembrava potersi realizzare, questo libro raccoglie il frutto di una vita di incontri e di scontri di un giovane «sospeso» tra America Latina e Italia e proiettato nelle grandi vicende di allora: la decolonizzazione, i nazionalismi progressivi, Cuba, le lotte studentesche. In pagine di grande intensità emotiva e di estrema precisione storica, i grandi protagonisti di quegli anni si avvicendano, tutti ruotando attorno al progetto di un film ispirato a Fanon e girato tra le zone liberate della Guinea Bissau e gli studi di Cinecittà. Prefazione di Fabio Frosini.

In acque profonde

Meditazione e creatività

di David Lynch

euro 12,00

Mondadori (ottobre 2022)

In questo libro a cavallo tra l’autobiografia, la storia del cinema, il saggio spirituale e il manuale di meditazione, David Lynch racconta come la meditazione trascendentale gli abbia cambiato la vita e lo abbia aiutato a concentrare le sue energie, sprigionando creatività e consapevolezza. Il tutto inframmezzato da aneddoti mai prima rivelati sulla produzione dei suoi capolavori cinematografici.

Essere artisti

di David Lynch

euro 9,00

Il Saggiatore (marzo 2023)

Tutti prima o poi desiderano entrare dentro la mente di un artista, scoprire quali esperienze lo hanno segnato, quali pensieri lo attraversano. In “Essere artisti” è possibile farlo: David Lynch ci porta con sé nell’universo di sogni e visioni che anima il suo immaginario, quello che ha ispirato film come “Mulholland Drive” e “Strade perdute”. Tra aneddoti e riflessioni paradossali, il regista di “Twin Peaks” ci racconta la sua infanzia «fin troppo felice», il suo legame profondo con la musica e la pittura, gli autori che lo hanno maggiormente influenzato. Queste pagine ci consentono di scoprire, in modo inedito, la vita di un artista outsider come Lynch, ma soprattutto ci permettono di comprendere il lavoro che si nasconde dietro la creazione di un’opera d’arte. Perché il successo, «diavolo seducente», ci raggiunge in modo misterioso, ma per diventare un vero artista quello che conta è abitare il sottile confine tra intuizione e ispirazione. E su quella linea costruire le proprie idee.

Alle radici di un nuovo immaginario

Alien, Blade Runner, La Cosa, Videodrome

di Paolo Lago

euro 21,70

Rogas (marzo 2023)

Consapevoli che lo sguardo sull’alterità è inevitabilmente anche uno sguardo su sé stessi, sulla propria identità, alcune opere cinematografiche uscite a ridosso dei primi anni Ottanta del Novecento – Alien (1979) e Blade Runner (1982), entrambe di Ridley Scott, La Cosa (1982) di John Carpenter e Videodrome (1983) di David Cronenberg – hanno affrontato in maniera del tutto nuova le montanti paure identitarie del periodo costringendole al confronto con alterità sempre più spaventose. In film come questi, di cui vengono qua indagati i concetti di identità, alterità e spazio, si possono cogliere le premesse alla nostra contemporaneità, le radici di un nuovo immaginario.

Blumhouse Productions

La casa americana degli orrori

di Matteo Marescalco

euro 20,00

Bietti (marzo 2023)

Fiero del passaggio al Locarno Film Festival 2022, dove ha vinto il Premio Rezzonico, Jason Blum è l’enfant prodige del cinema indipendente statunitense, horror ma non solo. Colui che, fondando Blumhouse Productions, ha inventato un metodo produttivo che con budget ridotti e massima libertà ai registi guadagna sia con le hit sia con i flop; ha conquistato i botteghini con titoli come Paranormal Activity o La notte del giudizio, e relative saghe; riportato al successo M. Night Shyamalan (quello del Sesto senso), che con Blumhouse ha girato Split e Glass¸ chiudendo il cerchio aperto con Unbreakable nel 2000; tenuto a battesimo uno tra i nuovi alfieri dell’horror, Jordan Peele, producendo Scappa e Noi. Ma anche Whiplash, ambientato in una scuola di musica jazz che non è certo un horror e ha vinto tre Oscar nel 2015.
Forte del valore intrinseco del genere, che elaborando i traumi della società e rispecchiandone le paure scorre come un fiume lungo l’intera Storia del cinema, e dell’abilità con cui ha industrializzato logiche da cinema indipendente, tenendo insieme consuetudini europee e dinamiche Usa, Blumhouse nel giro di pochi anni ha saputo costruirsi una forte identità e, nel 2020, è stata nominata una delle dieci compagnie più innovative «per aver portato maggiore efficienza creativa a Hollywood». Questo è il primo libro in Italia a raccontarne genesi ed evoluzione, a partire dai suoi titoli di punta.

Fammi vedere del male

Il cinema di Michael Haneke

di Vincenzo Altobelli

euro 20,00

Pendragon (marzo 2023)

Vincitore di due Palme d’oro, un Oscar e numerosi premi internazionali, tra gli esponenti del cinema contemporaneo Michael Haneke è uno dei più controversi. Attraverso dodici lungometraggi realizzati per il grande schermo in meno di trent’anni, il cineasta austriaco è riuscito a scrollarsi di dosso l’ingrata fama di provocatore, di un autore che mira soltanto a sconvolgere il pubblico, dimostrando la serietà ben più profonda del proprio lavoro. Lontana dalle carezze del cinema mainstream, nell’opera rigorosa e anaffettiva di Haneke i frammenti ellittici strutturano composizioni a trama fitta fondate su logiche sconnesse dal tessuto narrativo. Senza chiarire mai i legami tra le cause e gli effetti, anche negli snodi apparentemente più chiari il regista rifiuta la comodità di una storia convenzionale o di una motivazione psicologica esaustiva: l’immagine è sempre instabile, i suoi significati vengono irrimediabilmente inquinati e chi guarda finisce smarrito nel regno del dubbio. Dall’interno, Haneke lavora per smantellare i linguaggi del cinema, gli ingranaggi della verità e la logica della realtà, lasciando allo spettatore il dovere ultimo di trovare una cura alle patologie dell’uomo, dei media e della società occidentale.

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