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NOVITÀ EDITORIALI SUL CINEMA AL KNULP (NOVEMBRE 2024)

NOVITÀ EDITORIALI SUL CINEMA AL KNULP (NOVEMBRE 2024)

Lezione di cinema

di François Truffaut

euro 26,00

Il Saggiatore (ottobre 2024)

“Lezione di cinema” è il testamento intellettuale di François Truffaut: una lunga intervista-confessione in cui il padre della Nouvelle Vague si spoglia del ruolo di regista e, con gli occhi del cinefilo, analizza i propri film tirando le somme di una vita dedicata alla settima arte. Nel 1981 Truffaut ha quarantanove anni, un passato da brillante e severo critico cinematografico – sublimato nel Cinema secondo Hitchcock – e ventuno film alle spalle coi quali ha cambiato il cinema mondiale. Nel luglio di quell’anno accetta di farsi riprendere in un’intervista per l’Institut national de l’audiovisuel e di confrontarsi per la prima volta con le sue stesse opere. Ciò che ne nasce è un autoritratto artistico in cui Truffaut esamina gli spezzoni tratti dai suoi film con la lucidità del tecnico e dell’artigiano, svelando, aneddoto dopo aneddoto, i principi della sua poetica e i segreti della realizzazione dei suoi capolavori: dai primi passi mossi riflettendo sull’infanzia con L’età difficile e I 400 colpi al desiderio di generare opere quali Jules e Jim, capaci di «catturare l’interesse delle persone, come si farebbe in letteratura»; dal confronto con il colore in Fahrenheit 451 al cinema metanarrativo di Effetto notte, con cui ha ottenuto l’Oscar; dalla scoperta che su pellicola «la sincerità non è sufficiente» alla decisione di indagare coi propri film un «senso di verità» che superi la realtà stessa. Fotogramma dopo fotogramma, pagina dopo pagina, quella di Truffaut si trasforma in una vera e propria lectio magistralis su come inventare e raccontare storie attraverso immagini e suoni, ritmo e inquadrature. Il tentativo di restituire con le parole la magia ineffabile che avviene ogni volta che si spengono le luci in una sala e si accende il proiettore.

Giuliano Montaldo

Un regista contro l’intolleranza

di Alessandro Ticozzi

euro 9,00

Sensoinverso(settembre 2024)

“[…] Quando parlava del grande cinema del dopoguerra, del quale era stato protagonista, gli piaceva paragonarlo a una squadra di calcio. «Immagino una grande fotografia di gruppo, come quelle che le squadre si fanno all’inizio della stagione, con tutta la rosa schierata. In prima fila i fuoriclasse: Fellini, Visconti, Rossellini, Antonioni, Pasolini. Subito dietro i grandi della commedia: Monicelli, Risi, Comencini, Scola, il mio ombroso concittadino Pietro Germi. In terza fila i tanti ottimi giocatori: il mio “gemello” Vancini che tanti confondevano con me, e poi Rosi, Petri, Pontecorvo, i Taviani, Lizzani, Ferreri… e modestamente anch’io». Sì, una foto di gruppo veramente fantastica, uno squadrone da Champions League”.

La democrazia al cinema

I dilemmi del costituzionalismo in dieci film

di Giovanni Rizzoni

euro 15,00

Meltemi (ottobre 2024)

Un tempo, per gli antichi Greci, era la tragedia il luogo in cui si usava affrontare questioni difficili come la violenza, la verità, i valori morali. Oggi è il cinema a rispondere in gran parte al nostro bisogno di rielaborare sul piano dell’immaginario collettivo le istanze che stanno alla base della convivenza civile. Per questo il cinema, al momento, è non solo la più politica delle arti, ma anche quella che più si presta alla trattazione di temi costituzionali. Le vicende narrate dalle grandi opere filmiche ci confermano spesso come le Costituzioni aprano una tensione essenziale tra valori in conflitto, alla costante ricerca di nuovi equilibri. È da questa prospettiva che il libro affronta alcuni classici, recenti e meno recenti, del cinema contemporaneo: da “Amistad” a “The Queen”, da “La parola ai giurati” a “La favorita”.

Lei non sa chi ero io!

Il cinema italiano e l’individualizzazione del consumo

di Beppe Attene

euro 18,00

Graphofeel (settembre 2024)

Questo libro di Beppe Attene ricostruisce la storia e la attuale situazione del cinema italiano da un punto di vista inedito, quello del rapporto con lo spettatore considerato come “consumatore finale”. Racconta il passaggio dal consumo socializzato e socializzante al consumo individualizzato, introdotto dalla televisione, per giungere sino al consumo personalizzato che caratterizza drammaticamente la fase attuale. Il volume ripercorre la storia della decima musa dal modello di sistema-cinema costruito in Italia dal fascismo, passando per la grande stagione del cinema italiano nell’Italia democratica, sino alla maturità del medium televisivo e all’attuale sovrabbondanza di forme di consumo. Emerge, nel corso della narrazione, il crescente processo di finanziarizzazione anche del comparto cinematografico-audiovisivo, per giungere infine alla triste possibilità di uno scippo colossale ai danni dei contenuti e dei linguaggi nazionali. Il libro, però, non è solo indignazione e dolore. Scorre per tutto il racconto un veritiero amore per il nostro cinema, cui si aggiunge la proposta di una serie di terapie e possibili cambi di rotta.

Controcampo italiano

Cinque registi per immaginare un paese

ediz. illustrata

a cura di Daniela Persico

euro 17,00

Minimum Fax (settembre 2024)

«Sono divenuti registi senza riconoscere i loro padri, fanno parte di una generazione orfana che porta addosso le macerie del muro, hanno attraversato un decennio disseminandolo di opere talmente fuori dagli schemi da finire relegate nel cinema marginale. Progressivamente tenuti sempre più ai confini da un sistema produttivo in via di riconfigurazione, estranei a un panorama di loro coetanei concentrati sul racconto del sentire contemporaneo, vessati a più riprese dagli ultimi duri colpi della censura, hanno immaginato – con lo sguardo lucido dei folli – un paese postapocalittico, restituendo il ritratto di un’Italia già del “dopo”, in cui le profonde contraddizioni del presente sono deflagrate lasciando emergere tracce di liberatoria bellezza». Così, nella sua introduzione a “Controcampo italiano”, Daniela Persico, direttrice artistica del Bellaria Film Festival, definisce lo strano collettivo di «schegge impazzite» rappresentato da Paolo Benvenuti, Antonio Capuano, Giuseppe M. Gaudino e Isabella Sandri, Franco Maresco e Corso Salani. Autori che si raccontano nelle pagine di questo volume, accomunati non tanto dai temi o dalla tecnica registica, quanto dalla purezza di uno sguardo che rimane ostinatamente cinematografico e tenta, in tempi di omologazione, di restituire all’immagine in movimento la capacità – ormai quasi perduta – di interrogare lo spettatore, e di immergerlo nella fertilità del dubbio.

Marco Cavallo per immagini

di Giuliano Scabia

euro 15,00

La Conchiglia di Santiago (ottobre 2024)

Questo terzo quaderno del Teatro Vagante, intitolato Marco Cavallo per immagini, nasce da cinque grandi raccoglitori conservati da Giuliano Scabia, all’interno del suo archivio. Si tratta della terza tappa di una collana che ha preso il via da pochi mesi, anche se la casa editrice l’aveva annunciata già dal 2015. Nuova Musica Nuovo Teatro Luigi Nono Giuliano Scabia, è il primo dei titoli usciti, dedicato ai testi relativi ad un’esperienza (che si scopre fondamentale per la carriera futura di Scabia) di un poeta che si misura con la scrittura per musica. Siamo ora alla pubblicazione di due nuovi Quaderni, appunto uno di immagini: lo straordinario repertorio di fotografie e disegni che documentano giorno per giorno l’impegno di Scabia, Vittorio Basaglia e tanti altri nel Laboratorio P, un reparto dismesso dell’ospedale psichiatrico di Trieste, diretto – come si sa – da Franco Basaglia; l’altro – il secondo – riporta invece i testi, a suo tempo scelti da Scabia, integrandoli con alcuni brani introduttivi, uno proprio di Basaglia, come premessa all’edizione tedesca di Marco Cavallo, uscita nel 1979 per la Suhrkamp di Berlino.

L’esorcista di William Friedkin

L’orrore e il desiderio

di Davide Persico

euro 22,00

Meltemi (ottobre 2024)

Chi non ricorda Regan Theresa MacNeil, la bambina posseduta protagonista del celebre romanzo L’esorcista di William Peter Blatty e dell’omonimo film interpretato da Linda Blair nel 1973 e considerato uno dei simboli della cinematografia horror? La tesi centrale di questo nuovo saggio di Davide Persico è che la possessione di Regan sia tutta un’illusione, costruita per nascondere i reali motivi del suo comportamento estremo: motivazioni legate, da un lato, a un complesso di Edipo irrisolto e, dall’altro, a un trauma di natura sessuale, che incoraggia il soggetto all’evasione, alla costruzione di un mondo alternativo e trasgressivo rispetto a quello in cui è costretto ad agire. L’intento del lavoro di Persico è quello di dimostrare come il romanzo e il film lavorino su un orizzonte teorico radicale, che privilegia la psicoanalisi: un orizzonte costituito di rimandi a figure specifiche, relative al feticismo e alle forme del desiderio, in un discorso più ampio in cui il soggetto principale è attraversato dall’impossibilità di costruire una propria identità sessuale a causa della repressione familiare.

François Truffaut

a cura di Ivelisa Perniola

euro 12,50

Marsilio (settembre 2024)

François Truffaut è il regista simbolo della Nouvelle vague. Con il travolgente successo de “I 400 colpi” ha dato forma al linguaggio giovane e spregiudicato dei “giovani turchi”, i critici agguerriti raccolti intorno alla redazione dei «Cahiers du Cinéma», tesi alla creazione di un nuovo modo di fare film e di trasporre la vita stessa dentro il cinema. Per Truffaut il cinema è sempre stato una palestra per imparare a vivere e la sua filmografia si dipana coerentemente attraverso una serie di titoli in cui i temi dell’autobiografia, dell’influenza della letteratura, della centralità dell’amore, di un’attenzione nei confronti del mondo dell’infanzia si svelano e si rivela in ogni singola opera. A quarant’anni dalla sua morte, il volume riattualizza la figura di Truffaut proponendo analisi critico-interpretative dei suoi maggiori film, con l’obiettivo di tornare sull’autore fondativo della modernità cinematografica mettendolo in relazione con quella che è la sua eredità maggiore, ovvero un approccio autenticamente umanistico nei confronti della vita, dell’arte e del cinema.

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