NOVITÀ EDITORIALI SUL CINEMA AL KNULP (MARZO 2021)
A PRANZO CON ORSON
CONVERSAZIONI TRA HENRY JAGLOM E ORSON WELLES
a cura di Peter Biskind
Adelphi (25/02/21)
€ 13,00
«Il cinema non mi interessa granché. Continuo a ripeterlo e nessuno mi crede. Ma è vero, non mi interessa! Mi interessa farlo, invece. Vedi, è una cosa terribilmente arrogante da dire, ma non mi interessano gli altri registi – o il mezzo in sé. Per me è il mezzo artistico meno interessante di tutti. A parte il balletto. A me piace solo fare film. Questa è la verità». (Orson Welles) Con uno scritto di Tatti Sanguineti.«Il cinema non mi interessa granché. Continuo a ripeterlo e nessuno mi crede. Ma è vero, non mi interessa! Mi interessa farlo, invece.
IL RICHIAMO DELL’OMBRA
IL CINEMA E L’ALTRO VOLTO DEL VISIBILE
di Antonio Costa
Einaudi (12/01/21)
€ 22,00
Perché il richiamo dell’ombra, quando tutti sanno che i momenti di massima fortuna del cinema sono legati al sex appeal degli interpreti, al fascino radioso di corpi e volti? Negli ultimi trent’anni numerosi filosofi, storici, teorici dell’arte e del cinema si sono occupati del tema dell’ombra. Questo libro ci invita a compiere un viaggio che comincia a Cape Cod, Massachusetts, dove il mito della caverna di Platone incontra la pittura di Hopper e il cinema sperimentale di Gustav Deutsch, e si conclude nella grotta Chauvet, dove Werner Herzog rievoca le origini della pittura e ci mostra Fred Astaire che balla con la sua ombra. Il saggio procede per accostamenti e intersezioni, tra cinema, letteratura e arti visive, tra Ombra di E. A. Poe, Faust di Murnau e Fantasia di W. Disney, tra le ombre di Peter Schlemihl, di Peter Pan e di Pinocchio, tra Antonioni, Lars von Trier, Deleuze, Tanizaki e il cinema di Ozu, tra le piazze deserte di Giorgio de Chirico e le video-installazioni di William Kentridge. Specifici approfondimenti sono dedicati a due momenti irripetibili della storia del cinema: l’espressionismo, quando le ombre di Caligari, Nosferatu e il Kammerspielfilm coniugavano «urlo e geometria», e l’età del noir americano in cui grandi direttori della fotografia sapevano agitare le ombre più inquietanti dello spazio metropolitano esaltando, al tempo stesso, tutto il fulgore delle star.
CHE COS’È LA NARRAZIONE CINEMATOGRAFICA
di Andrea Bellavita
Carocci (21/01/21)
€ 12,00
Che cosa rende così affascinante e coinvolgente il racconto di un film? Che cosa lo distingue dalle forme narrative più classiche, a partire dalla letteratura? Ennio Flaiano ha detto: «Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile». Ma è realmente così? Il volume intende spiegare invece come la narrazione cinematografica “muove” lo spettatore. Per farlo, analizza le fasi del racconto, dalla scrittura alla realizzazione e montaggio; le strutture narrative di base; i cambiamenti storici, dal cinema delle origini a quello postmoderno e contemporaneo e le caratteristiche dei principali generi.
DUE RENOIR. PADRE E FIGLIO
di Elisabetta Lodoli
Primavera (28/01/21)
€ 16,00
Padre e figlio, regista e pittore. Il libro di Elisabetta Lodoli racconta l’incessante allegria di un rapporto di amore e libertà. Per parlare del padre, il regista Jean Renoir diceva “Renoir”. “Renoir, mon père”. Jean diceva “Renoir”, come se quello “vero” non fosse lui, ma il padre soltanto, il celebre pittore impressionista Pierre-Auguste Renoir. Là dove i due Renoir sono un caso raro di relazione felice, di identità che, senza sovrapporsi od oscurarsi, ben definite invece fioriscono, diverse. Contigue ma diverse. Un racconto che ci accompagna lungo la strada maestra di Jean verso l’emancipazione, verso un affrancamento autentico dal padre che arriva solo con il lavoro di montaggio. Lì la sua estetica, la sua liberazione, il suo cinema. In una capacità straordinaria di riorganizzare le immagini, di nuovo ispirata alla concretezza del lavoro di impronta paterna. “Ho passato la vita a cercare di determinare l’influenza di mio padre su di me”, confessa Jean Renoir in una delle sue ultime interviste. Mentre lo dice ha gli occhi che ridono, lontani da qualsiasi tormento apparente. Lo appassiona capire dove l’arte si nutra di echi, suggestioni. Eppure il problema per lui sembra alle spalle, o addirittura mai posto. “L’incessante allegria” di Renoir quello “vero” è, finalmente, anche la sua. Il secondo titolo della collana 7th Art ci restituisce la vita del grande regista francese Jean Renoir che come il padre ha creato scene in apparenza spontanee, la cui naturalezza maschera in realtà il lavoro di preparazione e un controllo minuzioso delle fasi del processo creativo. Uno sguardo, quello di Jean, che tanto ha assorbito (quadri, libri, film altrui), ora guarda, libero, a oggetti e soggetti scelti con la stessa libertà. Nel suo cinema è se stesso: ed è proprio in quel momento che Jean diventa, lui anche, e per sempre, “Renoir”.Padre e figlio, regista e pittore. Il libro di Elisabetta Lodoli racconta l’incessante allegria di un rapporto di amore e libertà.